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di Alice Alessandri e Alberto Aleo

Chi ci conosce sa che dal 2013 passiamo le estati in viaggio coniugando il tempo per la scrittura e la ricerca con l’esplorazione di nuove parti del mondo. Per molti anni abbiamo fatto base a Boston – dove hanno sede tante delle istituzioni con le quali abbiamo collaborato in questi anni – muovendoci da li alla scoperta del New England e degli USA. Quando l’emergenza sanitaria ha reso più difficile muoversi all’estero ci siamo inventati un viaggio dalla Romagna alla Sicilia con una Fiat 500, riscoprendo il gusto del muoversi lentamente a tappe.

Per questa estate 2023 abbiamo scelto la Svezia e più in particolare Malmö di cui vi raccontiamo in questo articolo nel quale proveremo a trarre insegnamenti che speriamo siano utili a tutti.

Una serie di fattori e intuizioni ci hanno portato nel Nord Europa: una collaborazione con la Copenhagen Business School (CBS) dove i docenti Mogens Bjerre e Karsten Pirchert propongono già dall’anno scorso un corso monografico basato sul nostro libro Sales Ethics, la curiosità scaturita dalle tante letture sullo stile di vita scandinavo, alcuni altri contatti che abbiamo in Germania e nella stessa Svezia, infine la ricerca di un posto fresco e piacevole dove concentrarci sulla scrittura del nostro nuovo libro.

Viaggiare è un’opportunità per conoscere nuovi mondi, immergerci in culture differenti, percorrere strade sconosciute alla scoperta di ciò che risuona dentro di noi e fare poi una sintesi da condividere attraverso l’attività di Passodue. In questo articolo siamo andati al cuore di quello che abbiamo imparato nella nostra estate Nordica e lo abbiamo condensato in 3 concetti, al centro di un modo di intendere la vita e il lavoro che abbiamo definito Nordic Work-Life Balance: flessibilità, semplicità e femminilità.

Nordic Work-Life Balance

1. Flessibilità: se ti organizzi è possibile

Il mondo del lavoro in Italia segue da sempre le tendenze made in USA e, dopo la pandemia, sembra essere violentemente entrato nella fase “ruota del criceto”: fare, correre, passare da una call alla successiva senza soluzione di continuità, ottimizzare ogni momento, gareggiare tra chi esce più tardi dall’ufficio e altri comportamenti disfunzionali alla produttività e al benessere.


Alla base del Nordic Work-Life Balance c’è invece un senso di calma fluidità, frutto di un connubio che sembra un ossimoro: organizzazione e flessibilità.


Molti negozi sono aperti per massimo 5/6 ore e chiusi la domenica, la stessa cosa per attrazioni e musei; alle 5 del pomeriggio vedi i genitori al parco con i figli o le persone tuffarsi nel Mar Baltico (che oltretutto è bellissimo e non così freddo). All’inizio per noi era straniante, ci sembrava che le giornate fossero troppo corte, i servizi assicurati solo per un breve periodo, l’efficenza a rischio. Ma poi ci siamo abituati e anche abbastanza velocemente, riuscendo a fare tutto ma con maggior rilassatezza.

Allora è possibile conciliare lavoro e famiglia, ambito professionale e spazi personali?

Sì ma servono modelli virtuosi per dimostralo a chi è ancora convinto che per avere successo nel business bisogna rinunciare a se stessi, promuovendo un’idea di efficenza più quantitativa che qualitativa.

La flessibilità organizzata è anche adattarsi al meteo, non rinunciare a muoversi in bicicletta solo perché piove e tira vento, quando è sufficiente indossare un rain coat e stivaletti di gomma. 

Cosa imparare quindi dal Nordic Work-Life Balance?

  • organizzarsi con un atteggiamento flessibile ovvero essere disposti a cambiare i programmi in base ai segnali che cogliamo fuori e dentro noi
  • prendersi spazio per se stessi e per alimentare le proprie passioni, perché nessuno può darci la libertà, essa nasce da dentro.

 

Nordic Work-Life Balance

2. Semplicità: l’approccio scandinavo alla progettazione

Da qualche decennio le case di tantissimi italiani sono arredate con mobili e oggetti prodotti da una nota azienda svedese dal successo internazionale. Essa ci ha abituato all’idea che linee semplici e oggetti funzionali possono creare ambienti confortevoli e accoglienti. In queste settimane abbiamo vissuto in Vastra Hamnen (tradotto in italiano porto occidentale), un’area che fino a qualche decennio fa ospitava cantieri navali e che oggi è un bellissimo quartiere dove condomini di nuova costruzione si alternano con vecchie fabbriche al cui interno puoi trovare, se cerchi bene, ristoranti, aziende, negozi di antiquariato e molto altro.

L’armonia in cui sei immerso non è frutto dell’uniformità, ma della capacità di fare coesistere materiali, forme e linee differenti uniti però da uno stesso stile progettuale: la semplicità. Così è per le strade e gli ampi spazi verdi che riescono a trasmettere un senso di ordine dinamico, genuino ed essenziale. Questa è la base dell’architettura scandinava moderna. Saper alternare pieni e vuoti, prediligere le fasce orizzontali, intervallare ampie vetrate con parti rivestite di elementi naturali come legno e pietra. Gli stessi spazi la sera si illuminano con calde luci soffuse e ogni terrazzo è addobbato in modo originale e accogliente. Anche gli interni sono lasciati quasi spogli con pochi elementi d’arredo studiati, in modo funzionale e ricercato, per conservare abiti e suppellettili che non sovrabbondano mai. Qui evidentemente il decluttering ce l’hanno nel DNA.

La semplicità è da tempo un valore per noi di Passodue, infatti trova spazio anche nel nostro Manifesto, perché crediamo che consenta a ciascuno di noi di testimoniare in modo intellegibile e chiaro la propria essenza, senza affidarsi ad elementi esterni.


La semplicità è il risultato di ricerca e pensiero progettuale che ci portano al cuore di ciò che potremmo definire bellezza, essa è perciò densa di emozioni e mai banale.


Cosa imparare quindi dal Nordic Work-Life Balance?

  • perseguire la semplicità nei diversi ambiti della propria vita ed essere promotori del bello: una condizione che va cercata e, se non c’è, creata
  • fare spazio fuori e dentro se stessi, nei diversi contesti. Sbarazzarsi di tutto ciò che non serve, lasciare andare le relazioni appassite, non trattenere quello che non ci appartiene più, così da permettere al nuovo di manifestarsi.

 

Nordic Work-Life Balance

3. Femminilità: superare gli stereotipi

Nei cinema imperversa il film Barbie, quindi siamo andati a vederlo anche noi sperimentando una sala con poltrone tipo salotto, tavolini e possibilità di cenare durante la proiezione. Si è scritto di tutto su questa pellicola e certamente noi non ci occupiamo di critica cinematografica, però pensiamo che essa abbia puntato i riflettori su un tema importante come quello del femminile, in un mondo che è ancora dominato da valori maschili. Ne parliamo già da un po’ in Passodue e abbiamo dedicato alcuni articoli all’argomento – Ecco perché il business nel 2022 parlerà al femminile e Le 6 tendenze del business nel 2023 – perché siamo certi che il mondo del lavoro (e non solo) abbia bisogno di attingere ai quei principi femminili che troppo spesso vengono relegati solo ad alcune professioni e ruoli.


Serve una leadership più femminile che si metta realmente a servizio della propria squadra accompagnata da una visione orizzontale, equa ed inclusiva delle organizzazioni.


Insomma, l’esortazione è ad uscire dagli stereotipi e aprirsi a nuove possibilità in diversi ambiti. Malmö, ad esempio, è considerata una località di mare, ma totalmente fuori dagli schemi, almeno quelli cui siamo abituati in Italia. Qui non si va al mare solo se c’è il sole, nessuno ha un’ossessione per le previsioni del tempo: in spiaggia ci vai a prescindere, se piove al limite ti metti la cerata e passeggi sulla battigia. Nelle città del nord abbiamo notato più libertà ma anche moderazione nel vestirsi, meno brand altisonanti e stili uniformati. Ci sono moltissimi negozi di abiti usati come testimonianza di un approccio più sostenibile e di una sviluppata sensibilità verso l’Economia Circolare. Questa apertura e accoglienza è a nostro parere frutto di una leadership al femminile molto diffusa e praticata in Scandinavia, non è un caso infatti che personaggi come Paola Maugeri – promotrici di un nuovo modo di essere donna di successo – abbiamo scelto proprio questi luoghi per vivere. 

Cosa imparare quindi dal Nordic Work-Life Balance?

  • chiedersi sempre se c’è un altro modo di fare le cose e di vedere ciò che ormai diamo per assodato con nuovi occhi
  • guardare meno le previsioni del tempo ;) e accogliere ciò che ci succede intorno come opportunità, traendo il meglio dalle circostanze.

 

Insomma, come avrete capito da queste righe, la nostra estate svedese ci è piaciuta molto. Mentre scriviamo ci godiamo gli ultimi giorni prima di riprendere il viaggio verso sud. Ci siamo mossi in auto per poter avere con noi Ark, il cane consulente che da qualche settimana racconta la sua visione del mondo attraverso un profilo Instagram dedicato.

Ci prepariamo a riversare tutta lenergia creativa accumulata in questa vacanza lavorativa nelle aule di autunno e nei nuovi progetti che nasceranno grazie anche ai semi piantati in questo periodo.

A proposito, un’ultima riflessione finale sul termine vacanza, che preferiamo a quello più usato di ferie. Come il vuoto consente al pieno di manifestarsi, così la vacanza – participio passato del verbo vacare, essere vuoto e libero – è l’opportunità per fare spazio e conoscerci attraverso le esperienze che viviamo. La vacanza non è solo una condizione esteriore ma soprattutto è un atteggiamento mentale con cui ci poniamo.

| partem claram semper aspice |

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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