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di Alice Alessandri e Alberto Aleo.

Il nostro lavoro ci ha portato, e ci porta ancora oggi, a viaggiare molto e per lungo tempo. Passando anche alcuni mesi all’estero abbiamo sviluppato un senso di “cittadinanza estesa”, iniziando a considerarci a casa un po’ ovunque. Guardare le cose a distanza, assumere nuove abitudini, vivere dentro un ambiente culturale diverso non solo allarga gli orizzonti ma permette di vedere con occhi nuovi anche se stessi. Ogni viaggio è in effetti un’esperienza pluridimensionale – orizzontale e verticale, sociale ed intima – soprattutto se vissuto in consapevolezza. Dedichiamo questo articolo alla condivisione di ciò che abbiamo imparato viaggiando consapevolmente affinché possiate ricavarne qualche consiglio utile per affrontare l’estate e le vacanze con nuove prospettive.

Viaggiare consapevolmente

Consiglio 1 – Sradicarsi per conoscersi

“Viaggiare è una brutalità. Obbliga ad avere fiducia negli stranieri e a perdere di vista il comfort familiare della casa e degli amici. Ci si sente costantemente fuori equilibrio. Nulla è vostro, tranne le cose essenziali – l’aria, il sonno, i sogni, il mare, il cielo – tutte le cose tendono verso l’eterno o ciò che possiamo immaginare di esso”
Cesare Pavese

Nasci in una città, cresci in un altro luogo, cambi ancora per studiare, poi il tuo lavoro ti porta nuovamente a traslocare e così via… Chi di voi conosce la sensazione di sradicamento conseguente a questi passaggi sa che non è sempre piacevole. Eppure viviamo in una società in cui questa condizione è più normale rispetto alla sedentarietà. Sentirsi nomadi e “apolidi”, mai completamente appartenenti ad un luogo o ad una terra specifici, se da un lato può essere straniante dall’altro ci porta a focalizzarci sulla nostra vera essenza. Non possiamo infatti più affidarci all’identità di una nazione, di una città, di un luogo per rispondere alla domanda “chi sono?”. Questo, in un certo senso, libera il nostro vero sé costringendo ad interrogarsi su cosa conta per noi, su quali basi affondare le nostre radici. 


Quando viaggiate dunque abbandonatevi, lasciatevi andare. Se davvero volete prendere il largo non restate rivolti verso la riva da cui avete salpato, giratevi a guardare il mare aperto: è in avanti, non indietro, che troverete le risposte che state cercando.


Consiglio 2 – Viaggiare consapevolmente partendo dai valori

Avete mai pensato che nelle nazioni più ricche gran parte del PIL è prodotto da coloro che possiamo definire “immigrati di prima generazione”, persone cioè che sono recentemente arrivate in quel paese? È un dato che fa riflettere e che sicuramente ha a che fare con la voglia di rifarsi una vita, la flessibilità nell’accettare lavori umili o faticosi ma che, almeno secondo noi, è anche dovuto al forte legame che queste persone sentono con il paese che le ha accolte.

C’è da chiedersi su cosa sia basato questo legame, visto che stiamo parlando di “nuovi” cittadini e come faccia ad essere a volte più forte di quello di chi vive nel paese da generazioni? Certamente esso non potrà essere basato sul senso d’appartenenza territoriale, ma sul sentirsi parte di qualcosa di più intangibile e allo stesso tempo potente: i valori che quel pezzo di mondo rappresenta, a cui il nuovo abitante sente di ispirarsi magari già prima del suo arrivo lì.

Viaggiare consapevolmente

Ecco allora che nasce una nuova idea di patria che non è territoriale ma valoriale. Un’idea di patria basata sui valori ci piace, perché più moderna e attuale in quanto radicata dentro di noi piuttosto che in un luogo. Sicuramente alcune aree del mondo incarnano meglio, per ragioni storiche e culturali, certe istanze ma qui ciò che vogliamo sottolineare è che la nostra casa, la nostra patria, è dove ci sentiamo di condividere una visione e dei principi. 


In questa estate prenditi il tempo per ragionare sui tuoi valori e redigi una sorta di “costituzione interiore” che definisca i principi fondativi del paese che esiste nel tuo cuore.


Apri i confini della tua “nazione” a tutti coloro che ne condividono lo spirito e permetti a quelli che non lo fanno di venire a farsi un “giro turistico” per conoscerti meglio. Hai bisogno di aiuto? Guarda i video contenuti nella nostra pagina youtube e dedicati appunto ai valori.

Consiglio 3 – Cambiare il tempo del viaggio

In Italia abbiamo l’abitudine di concentrare in alcuni periodi specifici tutte le nostre vacanze, con una serie di svantaggi per il portafoglio e per lo stress. Si arriva dunque a viaggiare quando si è stanchissimi, magari visitando località sovraffollate, costretti in code interminabili e con prezzi che schizzano alle stelle. Il viaggio invece dovrebbe restituirci una nuova dimensione temporale, cambiare i ritmi, attivare nuovi riti. D’altronde come già sanno i lettori di questo blog, dalla relazione con il tempo dipende molta della qualità della nostra vita. Allora perché non cambiare “tempi” viaggiando?


Il nostro consiglio è viaggiare a “piccoli passi” rendendo le vostre pause esplorative più frequenti anche se magari più brevi. Quando siete in viaggio concentratevi sulla qualità piuttosto che sulla quantità delle vostre esperienze.


Resistete alla voglia di voler vedere, sperimentare e fotografare tutto per poi magari postarlo sui social. Lasciate che sia la vostra memoria e non il vostro smart phone a registrare quell’emozione. 

Viaggiare consapevolmente è una delle esperienze più formative in assoluto. Considerate l’esplorazione di nuovi paesi, nuove culture e nuovi spazi come un regalo che farete alla vostra evoluzione. Vi ritroverete più ricchi, aperti, creativi e produttivi. Stiamo parlando anche a coloro che si vantano di “non prendersi da anni una vacanza”, gli ormai noti workaholic per intenderci: siete davvero sicuri di aver imboccato la strada giusta per il successo costringendo le vostre vite dentro i soliti vecchi confini?

Buon viaggio a tutti.

PS Quest’anno saremo in Svezia per studio e ricerca, rimanendo poi lì anche per vacanza. Chi ci volesse venire a trovare è benvenuto. Continuate a seguirci sulla pagina Instagram e Facebook.

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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