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by Piero di Pasquale & Carolina Guthmann

Nota di redazione: Carolina e Piero sono due imprenditori con alle spalle carriere professionali eccezionali – lei economista, top manager di importanti multinazionali, lui giornalista, già vice-direttore di RAI International – che hanno deciso di mettere tutta la loro esperienza a servizio di un’idea innovativa quanto rivoluzionaria: il Lusso Consapevole. Con l’azienda che porta il loro nome www.dipasqualeguthmann.com realizzano prodotti contemporanei di LifeStyle per una clientela internazionale facoltosa con ricami di altissima gamma attraverso tecniche tradizionali, in alcuni casi antichissime e legate alla storia del territorio, salvandole così dall’oblio del tempo. Ma la loro “impresa” non si ferma qui, con un processo di manifattura diffusa che utilizza le tecnologie più avanzate fanno lavorare molte donne che vivono in piccoli paesi direttamente dalle loro case restituendo loro dignità e un reddito. Di Pasquale & Guthmann fa anche formazione a molte donne che provengono da percorsi di vita complessi, che sono cadute e si sono risollevate. A Carolina e Pietro, profondi conoscitori del mondo del lusso e delle dinamiche di mercato ad esso connesse, abbiamo chiesto un parere sul futuro di questo settore e – per estensione – dei gusti e delle tendenze che caratterizzeranno il consumatore post-corona virus.

 

C’è una domanda che risuona in questi giorni in ogni angolo del pianeta “quale mondo abiteremo passata la tempesta del Corona Virus?”  Le risposte pubbliche sono molteplici e spesso contraddittorie, ma nel privato ciascuno di noi ha capito che molte delle cose che amiamo dovranno fare un passo indietro per il bene di tutti.

Dai primi studi e ricerche condotte in queste ultime settimane emerge un cambiamento così profondo a cominciare dal significato stesso del “dove vogliamo vivere, con chi vogliamo vivere, che cosa ci fa star bene”.

Gli studi sui nuovi modelli di business delle aziende dai Centri di Studi Strategici a McKinsey, e quelli di sulle propensioni al consumo, da Forrester a Business of Fashion, agli Osservatori di Ricerca, indicano che la Globalizzazione così come la conoscevamo è finita.

Dopo aver assaporato l’isolamento nazionale e invocato la solidarietà internazionale, abbiamo capito che nessuno dei grandi temi può essere affrontato da soli. Medici, apparecchiature e ricerche mediche dipendono dalla collaborazione transnazionale. Ambiente, salute e benessere sociale hanno bisogno di piani di azione globale. Scienza, Tecnologia, Educazione sono e rimarranno internazionali. Altra cosa è invece la vita privata. Tutti concordano che l’evaporazione del turismo non si esaurirà a breve, continuerà a lungo.

Gli esperti lo chiamano Ripple Effect come quando si getta un sasso in uno stagno e le increspature si propagano ingrandendosi. In Economia vuol dire che la riduzione nella spesa di qualcuno, nel tempo riduce i guadagni di altri e la loro capacità di spesa. Certo, siamo animali pensanti che possono vivere ingabbiati e torneremo sicuramente a muoverci, ma lo faremo con mobilità protette.


L’assenza forzata del tutto sembra ci abbia fatto riscoprire quello che veramente vale.


Si stanno accelerando i valori dell’essere rispetto a quelli dell’avere. Dell’uso rispetto al possesso. Dei servizi rispetto ai prodotti. Scopriamo così che si possono fare molte cose senza muoversi, che i prodotti locali possono valere più di quelli lontani. Dopo tanta delocalizzazione, molte aziende stanno tornando a produrre vicino casa. Sembra avvicinarsi la fine del vecchio modo di pensare della società industriale e si acceleri ogni espressione di novità. Sta nascendo una miriade di produzioni di nicchia, eco-sostenibili, a vocazione sociale, che toccano le diverse anime di cui siamo portatori. Per loro il pianeta non è solo uno spazio di mercato ma un eco-sistema olistico. All’orizzonte si affaccia una nuova era, quella di un Nuovo-Essenzialismo.


Fiducia, Trasparenza, Sicurezza, Semplicità, insieme all’Autenticità (che torna ad essere la forma più alta del lusso), sono le parole chiave di questo nuovo mondo.


La percezione stessa di bellezza sta tornando al concetto di Kalos kai Agathos con Etica ed Estetica non più separate. Certamente nel breve termine ci sarà un rimbalzo, qualcuno si darà ad un edonismo sfrenato come è avvenuto in passato. Vedremo eccessi e stravaganze, ma nonostante ciò che dicono le cassandre, altri, molti altri più virtuosi, alla via dell’ostentazione sceglieranno la gioia di vivere, riconnettendosi con la parte perduta dell’essenza umana. 

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Da oggi toccherà a loro creare il nuovo Rinascimento Sociale, e come diceva una persona a noi molto cara “se queste fossero parole nuove per nuovi alfabeti, io vorrei esserci dentro come uno di loro”.
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| partem claram semper aspice |

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