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di Massimo Franceschetti

Che cosa si significa comunicare efficacemente e come si ottiene questo risultato? Lo abbiamo chiesto a Massimo Franceschetti docente presso la Bologna Business School ed esperto di comunicazione efficace. Ecco come ci ha risposto… 

Per sviluppare comportamenti comunicativi efficaci dobbiamo tenere presenti 5 principi di base:

    • la consapevolezza,
    • la responsabilità,
    • il rispetto,
    • la fiducia,
    • e la creatività.

Comunicazione efficace

Una comunicazione efficace dovrà misurarsi e verificarsi con essi, esploriamoli insieme.

  1. La consapevolezza. Intendo con “consapevolezza” la capacità di riflettere su ciò che si fa, di spiegarlo, dargli un nome e saperlo gestire. Una comunicazione efficace non può che essere consapevole.


    Un buon comunicatore non è una persona che sa parlare o sa ascoltare, ma una persona che sa spiegare cosa sta accadendo quando comunica, che sa imparare dai propri errori, preparare e orientare la propria comunicazione.


    Le persone consapevoli conoscono e hanno fatto l’esperienza personale di ciò di cui si parla. In caso di necessità hanno maggiore possibilità di trovare soluzioni efficaci. E soprattutto quando parlano hanno una autorevolezza naturale che rende la loro comunicazione efficace.

  2. La responsabilità. L’essere umano può decidere di orientare il suo comportamento in base ad elementi che non sono iscritti nel DNA. L’essere umano può decidere, scegliere deliberatamente, di compiere azioni praticamente di ogni tipo. Le possibilità possono non essere infinite, ma sono molteplici e risiedono tutte nella capacità di pensare alternative possibili. Per questo posso sempre assumermi la responsabilità delle mie scelte e posso sempre avere uno spazio di libertà nelle mie azioni. Se posso scegliere allora divento responsabile di ogni scelta. Anche di quelle che non compio.


    Dal punto di vista della comunicazione efficace, significa prendersi la responsabilità dei risultati della propria comunicazione. Solo così si può migliorare.


  3. Il rispetto. Il principio di conservazione della vita biologica si esprime attraverso il valore che è dovuto ad ogni essere vivente, così per gli esseri umani. Le persone sono un valore in se stesse, in quanto esistenti. In termini più quotidiani e pratici, il valore del vivente si esprime nelle persone nel bisogno di rispetto. Ogni persona ha bisogno di rispetto. “Rispettare” significa letteralmente “riguardare” ossia “guardare attentamente“. Ogni persona chiede un particolare sguardo rivolto a sé. Ha bisogno di ricevere e di dare rispetto. Il rispetto così inteso, è, inoltre, collegato alla nostra natura di esseri che vivono grazie all’interdipendenza tra gli uni e gli altri.

    I 5 Principi della Comunicazione Efficace

    Photo Laurenz Kleinheider by Unsplash


    La comunicazione efficace promuove il rispetto delle persone anche nei momenti in cui si tratta di dire cose spiacevoli, nei conflitti, nello scambio quotidiano.


  4. La fiducia. La fiducia è un “sentimento di sicurezza che deriva dal confidare in qualcuno o in qualcosa”. È quel sentimento di sicurezza che ci fa dire “dev’essere così”, “è possibile”, “accadrà”, anche se la prova certa non c’è (ancora). La fiducia ha la capacità di generare “fatti”. La fiducia è generativa, così come la sfiducia è distruttiva. La fiducia è tanto più potente tanto più si allea con l’immaginazione o creatività, supreme caratteristiche dell’essere umano.


    Ogni comunicazione efficace è fondata sulla fiducia, certamente anche quella tra cliente e venditore


    (n.d.r a questo proposito rileggete l’articolo sul Cerchio della Fiducia).

    Natura

  5. La creatività. La creatività è la capacità di pensare diversamente, di collegare elementi distanti tra loro. È immaginazione: la capacità di creare nuove immagini della realtà.


    La comunicazione efficace è una comunicazione creativa, perché flessibile, aperta a nuove possibilità, aperta e flessibile difronte ai differenti contesti in cui si situa.


    La creatività è il risultato della felice dialettica tra omogeneità e differenza. Non si crea dal nulla, ma su una base già acquisita. Dovremmo guardare alla Natura, la quale è profondamente sperimentatrice e creativa. Si comporta sempre esplorando tutte le possibilità di una situazione e di un contesto. La Natura non ha paure, blocchi, ansie da prestazione, pregiudizi, giudizi categorici. La Natura non resta fissa, non s’irrigidisce, non si annoia, non si arrende. Quando questo capita alle persone (“Ho fatto di tutto!”, dicono) è perché hanno perso (magari solo per un momento, un periodo) fiducia nel potere generativo dell’immaginazione, hanno perso fiducia nella parte più peculiare e naturale dell’essere umano (la sfiducia si apprende e si alimenta).

Qualsiasi forma di collettività o comunità umana può essere fonte di creatività, perché è il luogo della diversità. In questo sta la difficoltà e la meraviglia dello stare insieme.

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In questo connubio tra divergenza e convergenza, anticonformismo e conformismo, tra elementi comuni e differenze sta il segreto della produttività umana e della comunicazione efficace.
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La capacità di stare insieme ha garantito alla nostra specie possibilità di sopravvivenza straordinarie e una vita complessa e variegata. Un motivo in più, qualora ci fosse bisogno, per favorire una comunicazione efficace, che permetterà alla divergenza e alla creatività di emergere e sperimentarsi.

 

| partem claram semper aspice |

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