Quando nel 2011 io e Alberto abbiamo comunicato la decisione di unire anche le nostre vite professionali siamo stati “premurosamente” messi in guardia a tal proposito: poi parlerete sempre e solo di lavoro, non è sicuro economicamente, vedrete le litigate … Ho imparato per esperienza che spesso questi avvertimenti sono frutto di paure irrisolte o decisioni procrastinate, dunque ci siamo fidati del nostro istinto profondo che ci chiedeva di dare una svolta alle nostre vite e unire professione e famiglia. A distanza di anni siamo felici e orgogliosi della scelta che abbiamo fatto, lo siamo così intensamente da averlo indicato con chiarezza anche nel nostro brand Passodue. Incontriamo sempre più coppie che lavorano insieme ad un progetto professionale comune e anche le persone che abbiamo intervistato [puoi rileggere qualcuna delle storie di etica] ci hanno raccontato l’importanza di un compagno di strada con cui affrontare i momenti difficili, assaporare le gioie e celebrare i successi. Qualche giorno fa leggendo “Officina Alkemica” di Salvatore Brizzi mi sono soffermata a riflettere su questo passaggio:
I due non sono più due. Nel condividere ogni giorno il loro “cammino sulla Via” … le loro anime agiscono come un’unica entità consacrata al “servizio” del genere umano, anche se i loro corpi sono fisicamente separati.
Sento queste parole molto in linea con la nostra esperienza e proprio per questo desidero raccontarvi i privilegi del lavorare in coppia, come trasformare le difficoltà in opportunità di crescita e gestire la complessità trasformandola in arricchimento.
“Du gust is megl che one”
La pubblicità del gelato Maxibon di qualche anno fa ci riconduce ad un principio fondante della Psicologia della Gestalt “Il totale è più della somma delle singole parti”. Ci sono io, c’è l’altro e c’è la coppia: diventano dunque 3 le entità, una molteplicità in cui ciascuno dona le proprie capacità e competenze, accogliendo le eccellenze dell’altro per colmare le proprie debolezze e far così crescere il rapporto. Lo scambio richiede due grandi capacità: la totale fiducia reciproca e l’umiltà di accettare aiuto. Per lavorare in coppia efficacemente, dando linfa vitale alla relazione e mantenendo l’ampiezza di visione, è fondamentale preservare sempre la propria autonomia di pensiero e di giudizio senza annullarsi nell’altro.
I falsi miti del lavorare in coppia
Capita di incontrare colleghi che nascondo la loro relazione. Io e Alberto crediamo fortemente che sia impossibile, oltre che inutile e controproducente, fare finta di non essere una coppia che, oltre a lavorare insieme, ha una vita affettiva. Perché un valore così sacro dovrebbe essere nascosto e considerato un ostacolo? Per noi è un dono da mettere a disposizione dei nostri clienti. In Passodue il lavoro “non lo portiamo a casa”, lo “facciamo in casa” dove abbiamo il nostro studio professionale! Questo ci consente di conciliare meglio le attività, di ottimizzare i tempi e di ospitare i clienti in un ambiente caldo e familiare (appunto). Per riuscire a coniugare al meglio lavoro e affettività è necessario attivare l’attenzione all’altro e l’ascolto delle esigenze, mantenendo spazi e tempi dedicati a se stessi. La cura della propria unicità è alla base di una vita autentica in qualsiasi contesto, professionale e famigliare.
“Flessibililizzarsi” per dialogare
“Being deeply loved by someone gives you strength, while loving someone deeply gives you courage.”
— Lao-Tzu
L’aspetto più complesso del lavorare in coppia, quello su cui non è possibile mai distogliere l’attenzione,
è il dialogo intendendo con questo l’esercizio giornaliero di volersi incontrare, di trovare un linguaggio comune, di trasmettere con chiarezza il proprio punto di vista, le proprie esigenze e i propri desideri. La consapevolezza che le incomprensioni vanno comunque chiarite perché poi “non vai a casa a sfogarti con qualcun altro”. La volontà di impegnarsi per trovare un accordo che non sia un compromesso che lasci frustrazione, ma che unisca e soddisfi entrambi come spiegato nell’articolo dedicato al win-win.
Due professionisti e due persone, due città di nascita e due città in cui vivere, adesso anche due lingue: da qualche settimana Diario di un consulente esce in due versioni, italiana e inglese. Da ora in poi pubblicheremo i nostri post ogni due settimane, per dare a voi i il tempo di assaporare e assorbire i contenuti e a noi di metterci dentro ancora più esperienze di vita e riflessioni da condividere.
See you next week English speakers, ci vediamo invece tra due settimane con gli amanti della lingua di Dante!
| partem claram semper aspice |
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