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di Alice Alessandri e Alberto Aleo

Fare previsioni è difficile, non soltanto perché l’interpretazione del futuro è un’operazione complessa ma anche per la sua “pericolosità”. Quando si fanno previsioni, infatti, ci si espone con la propria visione e si rischia facilmente la smentita perché per guardare in avanti nel tempo non ci si può soltanto affidare ai dati, ma servono anche esperienza e sensibilità. Invece di previsioni bisognerebbe dunque parlare di opinioni sul futuro ed è proprio così che vorremmo interpretaste le 6 tendenze del business che a nostro avviso caratterizzeranno l’anno appena iniziato: esse rappresentano la nostra personale opinione su ciò che ci aspetta. Sono idee che ci siamo fatti dialogando con i colleghi del team Passodue ma anche lavorando a fianco di imprenditori, manager e professionisti, ascoltando le loro parole e condividendo riflessioni sul mondo che sarà (e che vorremmo contribuire a creare).

1^ Tendenza – Lavorare meno e meglio

Avrete certamente sentito parlare di settimana corta, down-shift, quiet-quitting e smart-working, tutte manifestazioni di un mondo del lavoro che sta cambiando. Esse portano a riprogettare gli equilibri tra tempo professionale e tempo personale, costringendo ad interrogarsi su quanto la produttività sia davvero collegata alla quantità di tempo speso al lavoro. Per quanto ci riguarda, siamo sicuri che quelle attività che oggi consideriamo tempo libero – legate cioè alla sfera personale come sport, musica, arte, viaggi – abbiano un effetto benefico sui risultati professionali. Una conferma arriva da quei paesi che hanno già applicato alcuni cambiamenti, diminuendo e distribuendo in modo diverso i carichi di lavoro con ottimi risultati.

tendenze del business 2023

D’altronde in un mondo come quello in cui viviamo – dove l’innovazione e la crescita passano dal lavoro intellettuale, dalla capacità di intessere relazioni, dalla creatività e della motivazione – è naturale che i risultati siano collegati alla qualità della vita.


Ricordatevi infine che il lavoro quantitativo è replicabile (a tendere anche da un robot), mentre quello qualitativo no e la qualità emerge se quello che facciamo ci fa star bene, attivando le nostre passioni che vanno mantenute e coltivate.


Consigli per cavalcare questa tendenza:

Quale passione puoi coltivare che ti possa aiutare ad essere più produttivo nel tuo lavoro?

Prova a prenderti qualche ora libera all’interno della tua settimana lavorativa per coltivarla e misura gli effetti di questo cambiamento sui tuoi risultati.

2^ Tendenza – Riciclare per infondere nuova vita alle cose

Vi siete accorti che sempre di più il marketing, la moda, il design guardano al passato? Le strategie e gli stilemi di oggi paiono presi pari pari da quelli degli anni ’80 e ’90. Per noi è un indizio della natura ricorrente dei processi. Si parla in modo sempre più insistente di economia circolare perché la ciclicità fa risparmiare le aziende e contribuisce a salvare il pianeta; la crisi energetica poi ha dato un’ulteriore spinta a questa tendenza che ormai è diventata irrinunciabile.

Immettere sul mercato sempre nuove merci, accorciare forzatamente il ciclo di vita, concepire le dinamiche di consumo in modo lineare e non circolare è contrario ad una serie di parametri economici, non solo ambientali e morali.


Dovremmo imparare dalla Natura, maestra del riciclo, che usa il passato per costruire il presente.


Essa tende a preservare ciò che vale, riusare l’energia, assicurando sopravvivenza al sistema. Se si ignora la sua lezione si rischia di compromettere il nostro business oltre che il futuro del pianeta.

I processi vincenti utilizzano in modo intelligente l’energia, trasformandola in continuazione per creare meno entropia. Nel concreto significa progettare servizi per preservare il ciclo di vita dei prodotti, ma anche riscoprire il fascino del vintage e l’attualità di ciò che troppo presto abbiamo condannato all’obsolescenza. Legato a questo tema è anche l’idea di riscoprire il baratto, lo scambio merci sul quale si reggevano i mercati di un tempo. Far girare l’economia sganciandola dalla finanza potrebbe voler dire salvare le nostre società da dinamiche eccessivamente accelerate che rischiano di lasciare indietro il benessere.

Consigli per cavalcare questa tendenza:

Pensa a ciò che produci nel tuo lavoro, al suo ciclo di vita, ai processi che ti servono per realizzarlo, agli spazi in cui svolgi la tua professione, ma anche alle persone con cui lavori magari quelle con più anni sulle spalle e maggior esperienza da condividere.

Adesso chiediti cosa puoi riutilizzare in modo diverso? Cosa sta andando sprecato e varrebbe la pena valorizzare?

3^ Tendenza –  Intendere la sostenibilità in modo più ampio

Sempre più aziende si sono date alle produzioni ecologiche. Il suffisso bio ormai spopola nei cataloghi di quasi tutte le organizzazioni, seguito dall’aggettivo etico al quale si legano un proliferare di nuove certificazioni pronte a rassicurare i consumatori. Tutto questo ci fa venire il sospetto che sia una tendenza sfruttata più per incrementare i risultati che per rispettare la Natura. Questo sospetto diventa una certezza quando ci accorgiamo che le persone, dentro quelle organizzazioni che si dichiarano eco-friendly, sono maltrattate, sfruttate o poco valorizzate, dimenticandosi che anche e soprattutto esse fanno parte dell’eco-sistema da preservare.


La nuova ecologia integrale prevede che la nostra azione sia sostenibile anche nei rapporti che intessiamo con collaboratori, partner, clienti, fornitori e con la società tutta.


Ma non è finita qua, per essere davvero sostenibile un business deve creare prosperità, ricchezza, condivisa non consegnandola nelle mani di pochi azionisti e manager. 

Queste due dimensioni, sociale ed economica, rappresentano la prova di coerenza cui saranno sottoposti tutti coloro che oggi si dichiarano etici e sostenibili. L’anno che verrà inizierà a smascherare chi ha intesto la sostenibilità come un modo per riempirsi le tasche.

Consigli per cavalcare questa tendenza:

Se usi o pensi di usare l’”Ambiente” come strumento di comunicazione e marketing per promuovere il tuo brand, i tuoi prodotti e i tuoi servizi, prova a verificare quanto sei sostenibile nel rapporto con dipendenti,  fornitori, clienti. Li stai proteggendo e valorizzando? Chiediti anche come usi la ricchezza ottenuta, dove va a finire, chi se ne avvantaggia, quanto investi nella società in cui vivi.

4^ Tendenza – Il servizio al cliente come fattore di successo

È sotto gli occhi di tutti come il livello degli investimenti che i brand di successo assegnano al servizio al cliente sia in crescita. Le organizzazioni che hanno ottenuto risultati migliori sono quelle che hanno investito sul cliente, migliorando pre e post-vendita. La recente pandemia ha accelerato questa tendenza. Eppure non tutte le organizzazioni hanno ancora mangiato la foglia, continuando a spendere cifre esorbitanti per riempire di messaggi pubblicitari social e media, per poi magari irrigidirsi quando un cliente reclama o chiede assistenza extra. 

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Daniel Sessler on Unsplash

Questa tendenza a dare valore al servizio al cliente si incrocia con quello che abbiamo detto parlando di riciclo e mantenimento nel tempo delle merci. Se i prodotti devono durare di più, è necessario fornire maggior assistenza in modo che ciò accada. Inoltre le nuove dinamiche lavorative che vedono una maggiore presenza domestica, l’ottimizzazione dei tempi, la focalizzazione sull’esperienza, incrementano il bisogno di assistenza. Ricordatevi dunque che il marketing oggi lo si fa agendo più sullo stile e la qualità delle relazioni che attraverso la pubblicità.


È venuto il tempo di considerare il rapporto con il cliente (anche interno) un investimento molto più remunerativo di quelli che destinavamo ai tradizionali canali di marketing e comunicazione.


Consigli per cavalcare questa tendenza:

Analizza tutti i passaggi dell’esperienza del cliente, dal pre-vendita al post-vendita.

Come puoi migliorare la relazione con lui? Cosa puoi fare in ogni fase per creargli vantaggi, sorprenderlo positivamente, instillargli la voglia di tornare o semplicemente di parlare bene di te?

5^ Tendenza – Coltivare la spiritualità

La persona è fatta di corpo, testa e cuore e questi tre elementi devono poter essere valorizzati anche in ambito lavorativo se vogliamo collaboratori motivati e coinvolti.

Nelle aziende molto spesso ci si concentra solo sugli aspetti materiali e non viene fatto nulla, o quasi, per “elevare lo sguardo” verso elementi più spirituali. Eppure la richiesta di “percorsi di spiritualità laici” è in aumento e allora perché le aziende non dovrebbero occuparsene?

tendenze del business 2023 spiritualità

Come sottolinea anche Padre Natale Brescianini sempre più organizzazioni parlano di “mettere le persone al centro” ma questo può essere fatto solo con persone centrate, cioè coloro che, attraverso un costante lavoro su se stessi, imparano a riconoscere tutte le parti di cui sono fatte e a farle agire in armonia.


In un mondo del lavoro dove, come abbiamo visto, le relazioni giocano e giocheranno un ruolo sempre più determinante, la nostra capacità di crescere nella sfera personale influenza anche i risultati professionali.


Come essere umani condividiamo tutti la ricerca di significati e la spinta evolutiva ecco perché meditare, camminare nella natura, praticare yoga, sono alcune delle attività utili a dare consapevolezza al nostro agire. Per fortuna ci sono organizzazioni che aiutano le aziende ad inserire nei loro piani formativi programmi dedicati a nutrire l’anima, come ad esempio i nostri partner di SCR che hanno creato la Scuola per Equilibristi e Sognatori.

Consigli per cavalcare questa tendenza:

Se in questi anni hai trascurato la tua spiritualità chiediti quale cammino puoi intraprendere per coltivarla? 

Quali attività potrebbero essere organizzate in azienda per consentire alle persone di esprimersi in modo autentico e completo?

6^ Tendenza – Esprimere il femminile, al di là del genere

Alla fine del 2021 avevamo scritto che il business del futuro avrebbe parlato al femminile. Effettivamente sempre più aziende stanno attivando percorsi per integrare i principi femminili nelle attività lavorative ma la strada da fare è ancora tanta. Da un lato c’è tutto il tema molto complesso da affrontare che riguarda le pari opportunità tra generi, le cosiddette “quote rosa” ormai previste per legge, ma non è questo di cui vi vogliamo parlare. Desideriamo focalizzare la vostra attenzione sul fatto che l’era del machismo in azienda è ormai quasi tramontata, intendendo uno stile di esercizio del potere personale basato sull’arroganza, che trascura o dimentica l’idea di servizio e la responsabilità verso gli altri. Oggi queste modalità risultano obsolete, inefficaci per dialogare e coinvolgere i collaboratori, soprattutto se appartengono alle nuove generazioni che hanno una visione dell’azienda meno gerarchizzata e hanno bisogno di maggiori stimoli che promuovano la crescita personale.


I principi femminili di accoglienza, pazienza, cura, empatia, spirito di servizio sono e diventeranno sempre più determinanti per manager, leader e aziende di successo.


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Autenticità, diversità, finanche fragilità, vanno protette e coltivate come punti di forza. Questi elementi lavorano sulla dimensione umana del nostro business, l’unica in grado di creare legami empatici e duraturi con i clienti, differenziandoci per quello che siamo veramente.

Consigli per cavalcare questa tendenza:

Pensa all’azienda per la quale lavori: quanto spazio viene dato all’espressione dei principi femminili? Come potresti contribuire a creare un ambiente più improntato al servizio che al comando e controllo?

Pensando a te stesso: quali elementi del femminile puoi integrare meglio nel tuo agire?

 

Le tendenze sono come flussi di energie in transito. Per coglierne a pieno la portata dobbiamo scegliere di muoverci nella loro direzione in modo attivo e consapevole; diversamente verremmo trascinati da qualcosa che non siamo in grado di governare o che non capiamo fino in fondo.

Vi auguriamo dunque di godervi a pieno le opportunità di cui sarà ricco questo 2023 per evolvere personalmente e consegnare la vostra organizzazione al futuro più forte e prosperosa. Insistere su vecchie dinamiche è sempre possibile, ma occhio che affidandosi al passato prima o poi ci si fa sorpassare. Buon anno nuovo a tutti.

| partem claram semper aspice |

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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