Arrivo subito al punto: il marketing è una cosa viva e le riflessioni, le strategie e la scelta degli strumenti che a questo termine si riferiscono non possono essere delegati integralmente a qualcun altro!
Un piano di marketing è il risultato di un’indagine su se stessi e sulla propria attività. Noi siamo i primi depositari e responsabili del funzionamento delle strategie e azioni di marketing. Accade invece troppo spesso che ci ritroviamo a delegare ad agenzie esterne tutto ciò che lo concerne.
L’abito su misura
Ci sono alcuni prodotti e servizi, o sistemi d’offerta come sarebbe più corretto dire, che meritano di essere raccontati con cura e attenzione particolari. Solo coinvolgendo direttamente chi si è occupato della loro ideazione, produzione ed erogazione è possibile ottenere questo risultato, altrimenti si rischia di banalizzare e rendere difficile il pieno trasferimento del valore di ciò che facciamo ai clienti e al mercato. Passatemi il paragone: è come se un sarto lavorasse una vita per realizzare un abito su misura, fatto di tessuti ricercati, con tagli stilistici rari e tinture di pregio per poi cedere la responsabilità di comunicarne al mondo la straordinarietà del suo manufatto a chi vende jeans e magliette per la grande distribuzione. Ma penso anche a chi, con passione e pazienza, si occupa di servizi alla persona, di attività olistiche dedicate all’evoluzione personale o agli artisti che mettono dentro le loro produzioni tutta la loro identità e visione del mondo. L’errore di delegare totalmente è spesso figlio della poca confidenza con la pratica del marketing. Chi non ha conoscenze e strumenti in questo ambito, e magari lo sente distante dai propri interessi, rischia di essere tentato di “lavarsene le mani” affidando tutta la strategia e le azioni di mercato ad altri.
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Ecco perché io guardo al marketing prima di tutto come un’attività formativa che ci aiuta a riprendere in mano la responsabilità di controllare più direttamente il nostro modo di interagire con il mercato.
Un metodo per evolvere e conoscersi
Quando parliamo di marketing parliamo di un metodo che si può (in certi casi mi verrebbe da dire che si “deve”) apprendere, in modo tale da poter comprendere a quale destino sta andando incontro la nostra attività. Che ci piaccia o no solo noi stessi siamo infatti pienamente consapevoli dei propositi del business che facciamo e del posizionamento più adatto rispetto al mercato e ai clienti.
Forse a qualcuno non piacerà sentirselo dire ma…
… per vendere di più non hai solo bisogno di una brava agenzia di marketing, hai bisogno di essere formato sul marketing.
Perché? Perché ogni attività per vivere e portare risultati, ha necessità di evolvere ed è importante sapere, ad ogni cambiamento, quali sono i passaggi che si stanno affrontando. Sapere ad esempio se grazie a questa scelta resterò coerente con la mia mission o se invece, decidendo di sviluppare questa nuova linea di prodotti/servizi o adottando questo stile di comunicazione, “tradirò” i miei clienti.
Il cimitero delle imprese fallite è pieno di organizzazioni e professionisti che, seguendo le indicazioni “infallibili” di qualche stratega esterno, si sono lanciati in settori non loro, inseguendo opportunità poco coerenti o ridisegnando l’offerta fino a farla diventare irriconoscibile. Per evitare questi pericoli esistono due strade: o ad ogni cambiamento mi rivolgo a qualcuno che dovrà studiare la mia attività e il mio settore, analizzare i competitor e quindi entrare per comprende “da dentro” quello che faccio, i miei scopi e i valori che mi guidano, oppure provare a controllare direttamente il processo sviluppando competenze interne adeguate.
Lo sviluppo delle competenze di marketing
È necessario (e possibile) sviluppare le competenze per avere sotto controllo la vita del proprio business, soprattutto se siete liberi professionisti o una piccola azienda, due contesti dove – solitamente – è difficile trovare funzioni esclusivamente dedicate al presidio delle attività di marketing.
Saper padroneggiare l’argomento ci permetterà di cambiare le domande (o sarebbe meglio dire “i brief”) da rivolgere alle agenzie esterne cui potremmo ricorrere per dar corpo alla nostra azione di mercato.
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Smetteremo così di porre loro richieste generiche e de-responsabilizzanti come:
«Mi pubblicizzi i miei prodotti/servizi?»
Per iniziare a chieder loro di aiutarci a sviluppare un know-how in grado di liberare e allenare la nostra “intelligenza strategica” di marketing:
«Puoi formarmi per diventare più indipendente nel gestire la relazione con il mercato?»
Attenzione! Questo non significa che gli esperti di marketing debbano essere schivati a favore dei formatori.
Occorre creare le condizioni per costituire una collaborazione competente e abilitante che sia in grado di generare indipendenza non di sostituire o surrogare la nostra crescita in questo campo.
Le soluzioni standardizzate non portano lontano: occorre il metodo giusto da applicare su misura in base alla persona che abbiamo davanti e questo è un percorso che si può fare solo insieme.
Un consulente esterno di fiducia tornerà inoltre utile dopo l’attività formativa ricevuta per confrontarsi ed avere un processo valutativo e decisionale che sia al tempo stesso snello e preciso in merito a quelle che sono le nuove idee e gli sviluppi di mercato possibili. Se infatti è necessario riprendere il comando delle attività di marketing, bisogna comunque ricordarsi che esso non è un’attività di tipo puramente creativo ma ha i suoi tecnicismi che vanno conosciuti; in particolare il marketing si basa sull’analisi precisa di dati in grado di dare concretezza a scelte e scenari che altrimenti rischiano di rimanere ipotetici, vaghi e difficilmente applicabili.
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Il marketing è una cosa viva, così come sono vive e mutevoli la realtà di mercato di cui si occupa.
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Pensate ad esso come al lavoro di un agricoltore che continuamente studia la tecnica di coltivazione e le caratteristiche della sua pianta, curando tutti gli aspetti affinché cresca rigogliosa. Educati dunque per diventare un buon “coltivatore” della tua attività.
| partem claram semper aspice |
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