di Alice Alessandri e Alberto Aleo
Come è ormai evidente dal numero sempre più crescente di aziende che ne rivendicano l’utilizzo, la business ethics – che promuove delle dinamiche di mercato più sostenibili e rispettose dell’ambiente e della società – sembra ad oggi la panacea per risollevare i destini delle aziende e costruire un futuro di prosperità. Molti però si limitano a “condire” con la parola etica (o altri termini come sostenibilità, benessere, …) comunicazioni pubblicitarie ad effetto, lanciando proclami che restano lettera morta perché contradetti da comportamenti volti ad ottenere risultati immediati a qualsiasi costo. Cosa dovrebbero dunque fare imprenditori, manager e professionisti per disegnare il loro business in modo coerente, passando dalle parole ai fatti? La nostra risposta a questa domanda è contenuta tra le pagine del libro Business in Love che descrive come costruire un approccio al mercato autentico e di successo, non più basato sulla metafora della guerra – dove i clienti sono target da colpire, i competitor nemici da sconfiggere e i collaboratori risorse da sfruttare – ma letteralmente guidato dall’amore per ciò che si fa, per le persone coinvolte e per l’ambiente in cui si opera.
In questo articolo vogliamo fornirvi un vademecum compatto da tenere a mente per disegnare un business che vada in questa direzione.
- Avere chiaro che l’economia è retta dalla legge della reciprocità: “prima si dà e poi si riceve”. Per poter dare però, prima bisogna essere consapevoli di cosa possiamo offrire, quindi conviene occuparsi subito della propria identità e dei valori che guidano le azioni prima ancora di muovere qualsiasi passo nel mercato.
- Tener presente che il modo migliore per curare gli interessi di azionisti e investitori (shareholder) è quello di far felici clienti e dipendenti, rispettare l’ambiente, la società e la cultura nella quale siamo immersi (stakeholder). Chi non si comporta così è destinato a restare poco sul mercato perché vedrà la sua reputazione precipitare, vittima del passaparola negativo.
- Puntare a far innamorare il cliente attraendolo con emozioni e sentimenti positivi, non soltanto con prezzi convenienti. La legge d’attrazione, che lega clienti, venditori e aziende attraverso valori ed emozioni, ha un’origine molto simile a quella dell’amore. Per parlare d’amore però non si può avere un modello d’azienda ispirato all’esercito, quindi è necessario dimenticare gerarchie pseudo militari e gergo guerrafondaio bensì costruire un ambiente che favorisce un sano confronto e uno scambio continuo.
- Valutare che non tutti i risultati potranno essere descritti da numeri e calcoli econometrici. È necessario imparare a definire anche obiettivi immateriali e valoriali. Gli scopi che ci poniamo danno significato alle nostre vite e ci motivano ad agire. Sia che siamo imprenditori, manager, dipendenti o clienti, tutto quello che facciamo deve aver senso.
I profitti sono uno strumento, non un fine, e da soli non possono esaurire la ragione per fare azienda.
- Ricordare che se le cose funzionano nel lungo termine funzionano anche nel breve, perché i risultati di oggi sono il frutto del lavoro di ieri. In economia in particolare non esistono macchine da soldi che producano ricavi senza investimenti e “guardare al breve”, mettendo questa visione in contraddizione con il “lungo termine”, sarebbe come dire che è possibile raccogliere senza seminare.
- Considerare le dinamiche sociali, ambientali e culturali del contesto in modo da cooperare con tutti gli attori che lo compongono. Clienti, dipendenti ma anche concorrenti e chiunque altro attraversi la tua strada – se portatore di valore – va integrato nel tuo modello di business.
Più persone avrai che considerano importante la tua presenza sul mercato, più le tue chance di successo cresceranno.
- Coinvolgere le persone in qualcosa di più grande del solo produrre, vendere e acquistare prodotti e servizi. Dai a te stesso e al tuo business una mission più elevata, emozionante, che faccia venire voglia di aiutarti a realizzarla. Costruisci la tua offerta mettendoci dentro anche significati, emozioni, valori e sogni. Saranno in particolare questi che convinceranno i clienti ad acquistare, dipendenti e manager a lavorare per te, competitor e società a rispettarti.
- Non nascondere i difetti e prometti solo quello che puoi mantenere. La parola chiave del business moderno è “reali non perfetti” , ciò significa che dovrai essere trasparente e consistente per mantenere credibilità.
La tua unicità e il tuo talento sono la “merce” più interessante e originale che potrai offrire al mercato.
- Ricordare che avere clienti soddisfatti è il segreto di ogni organizzazione di successo. Prima di investire in altre forme di comunicazione investi il tuo denaro e il tuo tempo in rapporti autentici. La relazione è la risorsa scarsa da proteggere e “accumulare” nei mercati moderni.
- Convincersi che la qualità e non la quantità genera efficienza. È inutile prendersela se non si ottengono risultati nonostante il duro lavoro: forse si sta spingendo nella direzione sbagliata. Come capire la direzione corretta? Chiedendoti come stai mentre la percorri, osservando quanta felicità semini durante il cammino, l’accoglienza e le risposte che ricevi.
- Dare tempo alle cose di maturare, stringere i denti e allargare lo sguardo. Anche quando i risultati sembreranno inferiori alle aspettative considera che ogni cosa in natura ha un tempo di semina e raccolta. Se dai, crei e scambi valore per te e per gli altri, sei già una persona di successo e – credici – non avrai mai problemi di sopravvivenza.
Il nostro studio dal 2012, anno della sua fondazione, ad oggi ha accompagnato in corsi e consulenze oltre 200 organizzazioni, coinvolgendo nella sua attività un totale di circa 5000 persone. Abbiamo visto nascere business sulla carta perfetti, che poi sono scomparsi in modo repentino, ma anche fiorire e prosperare progetti imprenditoriali apparentemente utopici. Al di là dei numeri e di come sia andata, la spiegazione che abbiamo individuato risiede in uno o più dei punti appena elencati!
| partem claram semper aspice |
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