di Alice Alessandri e Alberto Aleo
Ci stiamo preparando alle vacanze natalizie che molti di noi passeranno in casa, con le persone care. Le vacanze, oltre che per ritrovare gli affetti più veri, servono anche per ricaricarsi e rilassarsi ed è quindi molto importante utilizzare al meglio questo tempo. La qualità come sempre sta nei dettagli ed è proprio di questo che parleremo nelle righe che seguono, provando ad analizzare quelle attenzioni e cure che potranno trasformare il Natale in un vero dono per noi stessi e per chi ci sta intorno.
Forma è sostanza: vivere con stile per vivere meglio
Perché parlare di “galateo per le vacanze”? Il galateo è un insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione. È quindi un codice a cui è utile attenersi per rispettarsi e rispettare gli altri. Il rispetto è alla base di tutte le relazioni positive e qual è l’obiettivo delle feste se non proprio quello di ritrovarsi con le persone a cui vogliamo bene e riconnettersi con la parte più vera ed autentica di noi?
Dice un pensiero di Lao Tzu:
- Fai attenzione ai tuoi pensieri, perché diventano parole
- Fai attenzione alle tue parole, perché diventano le tue azioni.
- Fai attenzione alle tue azioni, perché diventano abitudini.
- Fai attenzione alle tue abitudini, perché diventano il tuo carattere.
- Fai attenzione al tuo carattere, perché diventa il tuo destino.
Il galateo ci aiuta proprio a praticare buone azioni e adottare buone abitudini così da realizzare a pieno la nostra vita.
Riflettiamo allora su come condire di buona educazione le nostre giornate di festa insieme.
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Workaholic sta a lavoro come schiavo sta a catena
Molte persone sono diventate, loro malgrado, drogate del proprio lavoro nel senso che non riescono a smettere di occuparsi della loro professione in ogni momento, situazione e luogo. Sappiate che le statistiche dicono che la produttività è più legata alla qualità che alla quantità del tempo trascorso in azienda, altrimenti non si capirebbe come mai paesi come la Danimarca, dove si lavora meno ore che da noi, hanno un indice di produttività più alto.
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Raccontare a tutti quanto lavoriate e come sia dura la vostra giornata, non aggiunge nessun merito a voi e alla vostra azienda, né tantomeno è indicatore di risultati anzi è più spesso sintomo di inefficienza.
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Una cosa è la passione per la propria attività lavorativa, un’altra è esserne ossessionati. Evitiamo allora di scaricare sugli altri le frustrazioni professionali, rovinare un cenone perché vi sentite in diritto di tenere il laptop aperto sulla tavola imbandita o parlate con il vostro capo al telefono durante il countdown di capodanno. Tranne che non siate dei medici chirurghi che stanno guidando da remoto un’operazione a cuore aperto, risparmiateci gli effetti della vostra crisi d’astinenza lavorativa!
Cafoni del nuovo millennio
Ed ecco un elenco di tremende cafonate che vi invitiamo ad evitare, non importa quale sia la buona scusa che – a vostro avviso – le giustifica:
- Chiamare colleghi/clienti/fornitori fuori orario o nei giorni di ferie tranne che sia una vera emergenza (in Francia oltretutto sareste perseguibili per legge)
- Non informare gli altri (clienti, colleghi, fornitori), tramite avviso o risponditore, della durata del vostro periodo di vacanza lasciando indicazioni chiare per gestire le emergenze
- Mandare regali/biglietti e auguri con raccomandata, costringendo così gli altri a frequentare uffici postali nel periodo più affollato dell’anno
- Scrivere biglietti, sms e email ciclostilate, piene di formule standard e messaggi seriali; scegliete piuttosto di mandarne meno ma personalizzati e – se possibile – firmati di vostro pugno
- Scrivere messaggi di auguri a tutta la vostra lista di contatti andando in ansia da prestazione bersagliando tutti, ma proprio tutti anche quelli con cui non vi sentite da anni. Selezionate invece quelli con cui avete un vero rapporto che giustifichi l’invio
- Non rispettare i vari tipi di religione se avete rapporti internazionali. In questo caso, anziché “Buon Natale” potrete optare per una formula più neutra come “Buone Feste”
- Spedire regali e pacchi all’ultimo, che arriveranno (probabilmente rotti) a fine febbraio con disagio e disappunto di tutti
- Monopolizzare le conversazioni, ammorbandole con argomenti lavorativi, lamentazioni da in-piegati di serie B, informazioni non richieste su quanto guadagnate o, peggio, domande inopportune sulla vita professionale degli altri
- Ricordatevi che laptop e telefonini non si sposano con gli accessori da tavola, teneteli lontani
- Arrivare in ritardo o andare via prima perché “ho avuto una cosa di lavoro all’ultimo”. Se siete veramente impegnati state a casa.
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In conclusione ricordatevi che l’ottimismo è sempre elegante, mentre il pessimismo è da cafoni. La gratitudine poi è il più nobile dei sentimenti.
Qualsiasi sia il menù di queste vacanze quindi aggiungete un pizzico di entrambi: vedrete che così le feste saranno un successo condiviso!
| partem claram semper aspice |
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