Passodue con il contributo di Riccardo Trevisani
L’uomo è un animale sociale, il che significa che la sua sopravvivenza ed evoluzione sono legate alla capacità di connettersi agli altri, utilizzando al meglio competenze, creatività e idee condivise. Unire i cervelli per generarne uno più potente in grado di produrre valore condiviso non è però sempre facile, proprio per questo è utile affidarsi a metodi e strumenti che possano venirci in aiuto. Ve ne descriviamo qualcuno in questo articolo.
Da tempesta di cervelli a flusso di idee
La parola “brainstorming” (letteralmente tempesta di cervelli) è ormai entrata nel lessico del business e identifica ogni momento creativo, strutturato o meno, necessario per ideare progetti, trovare soluzioni e superare ostacoli di varia natura. Nella stragrande maggioranza delle organizzazioni però queste attività si riducono ad uno scambio di opinioni che vede primeggiare non l’idea migliore ma quella del più forte. In assenza infatti di un modello da seguire i rapporti di potere e i ruoli prendono il sopravvento, rischiando di creare fazioni e lotte interne al team che non solo allontanano dall’obiettivo ma addirittura fratturano lo spirito di squadra. I nuovi modi di fare brainstorming cercano quindi di superare questa impasse adottando strumenti specifici per ciascuna fase del processo.
Photo Rodion Kutsaev by UnSplash
Un rito creativo
La creatività è veramente una delle cose più sacre e dei doni più elevati di cui siamo dotati come esseri umani e in quanto tale va rispettata e praticata attraverso veri e propri riti.
Come ogni celebrazione che si rispetti, essa ha bisogno di un luogo specifico in cui essere applicata, di un utilizzo preciso del tempo e di una definizione attenta dei ruoli di coloro che prenderanno parte all’atto creativo.
In un brainstorming che si rispetti tutti contribuiscono a generare idee. Iniziate quindi scegliendo un luogo tranquillo e confortevole, dove ci siano gli strumenti che vi servono per operare (posti it, carta, colori, …) oltre ai generi di conforto (acqua, bevande, frutta, …) in caso la sessione durasse a lungo. Iniziate condividendo con i partecipanti le prassi di interazione tra le quali ve ne indichiamo due che riteniamo indispensabili:
- non esistono idee giuste o sbagliate, lasciate fuori il giudizio ed esprimete liberamente tutto ciò che vi viene in mente
- i “no ma” uccidono le idee e devono essere sostituiti con i “si e” che costruiscono legami creativi.
– Il Brainstorming di CampMeUp 2019 –
Al lavoro con la testa e il cuore
È venuto il momento di rimboccarsi le maniche! Facciamo un esempio reale, mettiamo di avere un obiettivo: individuare 2/3 progetti per il miglioramento della qualità di vita all’interno della nostra azienda, dei quali valutare poi la fattibilità insieme alla direzione. Procediamo per punti:
- Fase delle 99 idee: iniziamo ponendoci la domanda “cosa aiuterebbe a migliorare la vita in azienda?”. Ogni partecipante scrive quante più idee gli vengono in mente senza pensare se siano realizzabili o meno, ciascuna trascritta su un post-it. Questo momento individuale – della durata di qualche minuto – consente a tutti di esprimersi, in particolare darà voce a quelli più timidi e riservati
- Fase della presentazione: ognuno legge le sue idee, spiegandole brevemente, quindi attacca su una lavagna i post it
- Fase dei cluster: guidati dal conduttore (scelto inizialmente) si creano dei cluster cioè degli insiemi omogenei che raggruppino le proposte per macro categorie. Potranno essere messe insieme le idee complementari o coincidenti riformulandole se necessario. Si dovrebbe arrivare ad un massimo di 5/10 proposte ben definite; nel caso dell’esempio potrebbero essere la realizzazione di un’area per il ristoro, il car-sharing, un sistema per la raccolta differenziata, attività sportive durante la pausa pranzo, …
- Fase dell’investimento: immaginando di essere un finanziatore con a disposizione un totale di “100 $”, ognuno dei partecipanti deciderà di investire la cifra, tutta o frazionata, sulle idee emerse in base ai propri parametri soggettivi come creatività, fattibilità, coinvolgimento emotivo, ritorno economico
- Fase della definizione: individuate le 2/3 soluzioni più gettonate possiamo passare alla fase di verifica e dettaglio che coinvolgerà anche la direzione.
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La natura umana è generativa e creativa, portata a cercare soluzioni che ne permettano l’evoluzione. Diamo il meglio di noi quando condividiamo idee, passione e risultati.
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– Processi vs creatività: liberare e guidare la creatività per riunioni e brainstorming efficaci –
Ayşegül Dönmez & Riccardo Trevisani – CampMeUp 2018 –
Come tutti i doni anche la creatività va allenata e messa a servizio degli altri attraverso precisi atti di volontà e disciplina. Tutto ciò a qualcuno può sembrare contraddittorio ma come dice David Kelly, co-fondatore di IDEO, una delle società più innovative degli ultimi tempi,
“La gente tende a pensare che la creatività sia qualcosa con cui si nasce. Io credo che ci si possa allenare e ancora allenare per diventare migliori. Tutto ciò di cui si ha bisogno è la fiducia per credere di poterlo fare”.
| partem claram semper aspice |
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