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di Alice Alessandri e Alberto Aleo

Ogni gennaio, social, quotidiani, blog e newsletter elargiscono consigli su come entrare nel nuovo anno. Anche noi di Passodue non ci sottrarremo a questa tradizione e lo faremo descrivendo quattro approcci per affrontare il 2024 che, a nostro avviso, meglio rappresentano le diverse modalità con cui le persone si pongono. Racconteremo i tratti più salienti di questi approcci, ne evidenzieremo pro e contro, dando qualche consiglio a coloro che avessero deciso di adottarli. Non esiste infatti una strategia perfetta per prepararsi a vivere al meglio il 2024. Ognuno ha il suo modo per gestire le incertezze, i cambiamenti e le sfide che un nuovo anno porta con sé e tutto ciò è figlio del nostro carattere, dei valori e delle credenze con cui conduciamo la vita. È però importante non rimanere intrappolati in vecchi schemi comportamentali il cui effetto sarebbe soltanto quello di replicare un copione già visto, annullando il potere trasformativo di questo particolare momento dell’anno. Eccoci pronti a presentarvi quattro personaggi alle prese con l’inizio del 2024.

L’Organizzato

L’inizio anno per l’Organizzato è un periodo di intenso lavoro, ci sono infatti da elaborare strategie, redigere piani, formulare budget. Questa tipologia di persona ha sicuramente consolidato un metodo per farlo, avendo negli anni costruito un sistema “perfetto” per tenere sotto controllo la sua vita, prevenire le sorprese ed effettuare in anticipo tutte le scelte necessarie, così da non trovarsi impreparata nei mesi a venire. La redazione di questi piani gli da un piacere quasi fisico, restituendogli una sensazione di sicurezza e controllo che per lei è bellissimo sperimentare. Ma cosa succederebbe se questa mattina, accingendosi ad iniziare il suo lavoro di pianificazione, il nostro Organizzato si accorgesse con estremo orrore di aver erroneamente cancellato i file relativi al 2023 necessari per impostare le sue previsioni? Dopo l’iniziale sensazione di panico, il nostro amico si tranquillizzerebbe ricordandosi di avere un back up degli anni precedenti a cui attingere. Questo improvviso aumento di adrenalina fa però sorgere una nuova e sconcertante domanda nella mente dell’Organizzato Ma se tutti i miei anni perfettamente pianificati si assomigliano, sto forse vivendo una vita attraverso lo specchietto retrovisore, senza sorprese ed evoluzioni sostanziali? 


L’eccesso di organizzazione rende statiche le nostre esistenze, le irrigidisce impedendo al nuovo di entrare.


Se sentite di assomigliare al profilo dell’Organizzato il nostro consiglio per voi è quello di continuare a tenere sotto controllo le linee guida della vostra vita lasciando però qualche pagina in bianco perché possiate esercitare la vostra creatività, riscoprendo il gusto dell’inatteso. 

Potete trovare qualche ispirazione nell’articolo che abbiamo dedicato al cambiamento. 

affrontare il 2024

La “Fatalista”

È già capodanno?” si chiede la Fatalista scendendo dal letto e inciampando sui vestiti che ha lasciato la sera prima sul pavimento. La sua casa è in disordine, d’altronde a cosa servono le feste se non a prendersi un periodo di riposo e stacco dalla routine. Certo tra qualche giorno ripartirà tutto, bisognerà organizzarsi con il lavoro, mettere mano a quelle relazioni rimaste indietro, ai contratti in scadenza e a molto altro, ma per il momento chi se ne importa siamo ancora in vacanza! Per questa tipologia di persona la vita va presa con leggerezza e un po’ di fatalità tanto le cose vanno sempre come devono andare anche se ci si sforza di indirizzarle. E poi non è proprio questo il bello della vita? Imparare a stare nel flusso e improvvisare se necessario, ecco quello che veramente serve. Mentre si prepara ad affrontare il primo dell’anno in questo stato d’animo la Fatalista riceve la telefonata del suo amico Organizzato che, come si addice al suo profilo, le chiede quali siano i suoi progetti per il 2024. Lei risponde spavaldamente rivendicando le sue idee sulla vita improntate alla libertà, alla semplicità, all’assenza di vincoli e convenzioni sociali dove non c’è spazio per pianificare e seguire troppe regole. Il discorso suona molto appassionato e convincente ma, mentre si ascolta pronunciarlo, la Fatalista si accorge di essere la prima a non crederci pienamente e una domanda si insinua nella sua testa “Ma io la vita la sto subendo o la sto indirizzando verso ciò a cui tengo davvero?”. 


Vivere da fatalisti può sembrare divertente e facile ma occhio a scambiare la libertà per de-responsabilizzazione, delegando all’esterno i propri progetti e le scelte importanti.


Se vi riconoscete nel profilo della Fatalista vi suggeriamo di rileggere l’articolo sulla definizione degli obiettivi così da imprimere una direzione chiara al vostro anno e sperimentare la vera libertà, quella che si ottiene esprimendo a pieno la propria autenticità.

Foto di Lidya Nada su Unsplash

L’Entusiasta

Per l’Entusiasta questo è il periodo più bello dell’anno. Ci sono incontri di progettazione da organizzare, iniziative da lanciare, novità da varare. Il nuovo anno porta con sé cambiamenti appassionanti, da prendere di petto e in cui buttarsi a capo fitto. Finalmente tutto ciò che è vecchio verrà gettato via e ci si potranno lasciare alle spalle le fatiche e le noie dell’anno appena passato. L’energia della nostra amica sembra essere alle stelle, il suo telefono squilla in continuazione, sono gli amici che la invitano, colleghi che propongono nuove collaborazioni e clienti che vogliono condividere le idee da realizzare nei mesi che verranno.

Mentre risponde a tutti questi stimoli l’Entusiasta incrocia il suo viso nello specchio e scopre uno sguardo stanco. Questa immagine così provata di se stessa la disturba a tal punto che si siede a riflettere se non sia il caso di vivere con più calma questo periodo, interpretandolo con un senso di tranquilla continuità piuttosto che di eccitante ma forzato cambiamento. 


Tutti noi abbiamo bisogno di stimoli per affrontare il nuovo, ma attenzione all’effetto doping, che ha come risultato quello di anestetizzarci staccandoci dalla realtà e facendoci perdere la connessione con i nostri veri bisogni.


Vi sentite come l’Entusiasta? Rileggete allora l’articolo che abbiamo dedicato al senso del ritmo affinché possiate vivere questo 2024 in armonia con il fluire della vita e il vostro sentire più profondo.

L’Affaticato

È stata l’ennesima notte insonne. I bambini si sono svegliati almeno tre volte, poi un allarme da qualche parte si è messo a suonare e, a quel punto, la mente dell’Affaticato si è attivata iniziando a pensare alle fatture ancora da emettere, all’idraulico da sollecitare e all’assicurazione scaduta da rinnovare. Non c’è niente da fare, l’inizio dell’anno porta con sé una miriade di incombenze da assolvere velocemente, prima che parta il turbinio delle giornate lavorative, degli impegni di famiglia e tutto il resto. Per chi sente il peso della fatica pensare al 2024 equivale ad immaginare un’immensa montagna da scalare, talmente alta da sentirsi assalito da un senso di frustrazione e sconforto nel constatare quanto sia difficile affrontare i prossimi 12 mesi con il fardello di quelli appena trascorsi sulle spalle. 

Mentre il nostro amico Affaticato è immerso in queste considerazioni, la sua bambina più piccola si sveglia e viene ad abbracciarlo. Si mettono a giocare insieme sul tappeto e i minuti volano via leggeri tra risate e abbracci. Egli si accorge improvvisamente che non sono il tempo o la fatica a definire la sua vita ma il piacere di fare le cose cui tiene con le persone che ama. 


Le vite di tutti noi sono stracolme di impegni, sovraccariche di attività e visti da fuori i giorni scorrono come se stessimo correndo dentro la ruota dei criceti, ma non bisogna cedere alla tentazione di scambiare la quantità con la qualità: dobbiamo continuare a chiederci ogni giorno se ci piace ciò che facciamo, con chi lo facciamo, e se davvero ne vale la pena.


Quando sentite che vi mancano le forze, come succede all’Affaticato, rileggetevi l’articolo dedicato agli alibi e le scuse che ci allontanano dal prendere in mano la nostra vita così vivere l’anno da protagonisti a tratti stanchi ma anche appagati.

In ogni caso, qualunque sia il vostro approccio per affrontare il 2024, noi di Passodue vi auguriamo che sia un anno ricco di felicità, successo ed etica!

Diario di un consulente vi accompagnerà tutte le settimane con un nuovo contenuto, il nostro obiettivo, infatti, è quello di starvi accanto e supportarvi durante il corso dell’anno.

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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