“Voglio fatturare di più”, “voglio che i clienti siano soddisfatti”, “voglio che i miei colleghi collaborino di più”.
Affermazioni come queste sorgono frequentemente nelle aule di vendita quando chiediamo ai partecipanti alcuni esempi di obiettivi. Ma siamo sicuri che frasi formulate in questo modo rappresentino obiettivi raggiungibili? O non sono piuttosto desideri espressi per uscire da una realtà non del tutto soddisfacente?
Se ben formulati gli obiettivi sono come dei fari che illuminano la strada verso il successo, proprio per questa ragione bisogna stare molto attenti quando li definiamo. Ecco qualche consiglio per farlo in modo corretto!
Desiderare il cambiamento
Avere dei desideri implica la volontà di modificare qualcosa nel presente. Desiderare è un viaggio dell’immaginazione.
A tutti sarà capitato di vivere situazioni pesanti, o insoddisfacenti nella propria vita e di immaginare scenari futuri dove quel preciso problema ha lasciato il posto a una vita appagante, di puro benessere in cui tutta la negatività è scomparsa. La nostra mente è cosi potente che potremmo perderci per ore in mondi immaginari, con tale dovizia di particolari da non accorgerci nemmeno più di stare sognando.
Credere che un desiderio rappresenti di per sé un obiettivo conduce alla frustrazione di non riuscire a realizzarlo e a una condizione di impossibilità. “Vorrei ma non posso….”
Se da un lato il desiderio è espresso in modo vago, sognante, senza contatto con la realtà, dall’altro l’obiettivo si fonda nel mondo delle possibilità e contiene in sé alcuni tratti distintivi.
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Raggiungere la meta
Gli obiettivi sono l’espressione tangibile dei nostri valori, ciò in cui crediamo, quelle leve profonde che ci spingono all’azione.
Più siamo allineati con i nostri valori più sapremo porci obiettivi raggiungibili e di conseguenza organizzare le azioni necessarie per poterli realizzare.
La parola Obiettivo deriva dal latino “obiectum“, part. pass. di ōbĭcĭo, porre innanzi, per estensione la meta che ci proponiamo di raggiungere, il fine, il risultato che vogliamo ottenere.
Per arrivare alla meta però, il nostro viaggio deve seguire un percorso ben definito e sottostare a precise regole.
Regola 1 – L’obiettivo è espresso in forma positiva
Per essere raggiungibile un obiettivo deve indicare chiaramente verso dove vogliamo andare.
Se dico “non voglio più lavorare in questo modo” ancora non mi sto ponendo nessun obiettivo: ho una vaga idea di cosa non mi piace, ma ancora non so verso dove dirigere i miei sforzi.
“Voglio essere più organizzato” mi fa fare un passaggio importante, cioè dirigo il mio pensiero verso una direzione un po’ più chiara.
- La domanda da porsi quindi è “Che cosa voglio?”
Regola 2 – L’obiettivo è specifico
Essere più organizzato cosa significa per te? Pianificare gli appuntamenti, tenere l’agenda sempre aggiornata, suddividere le attività e quantificarne le tempistiche. Da questi esempi comprendiamo quanto sia importante definire in maniera concreta e verificabile che cosa vogliamo ottenere. Più l’obiettivo è generico a più avremo alibi per non realizzarlo, confermando cosi la frustrazione dell’impossibilità. Quando abbiamo le idee chiare inoltre ci sarà più facile condividerle con gli altri.
- Chiediti a questo punto “Riesco ad esprimere chiaramente ciò che voglio ottenere?”
Regola 3 – L’obiettivo è misurabile e scadenzabile
Una volta messo a fuoco che cosa nello specifico voglio ottenere, devo concentrarmi sui tempi di realizzazione e la data di scadenza, cioè la cornice temporale che definisce gli step necessari al traguardo. Serve quindi una procedura a breve e lungo termine in modo da sapere, ad ogni passo, se si è in linea o meno con la meta.
- La domanda è “Entro quando voglio ottenerlo?” e subito dopo “Qual è la prima cosa che posso fare?”
Regola 4 – L’obiettivo è sotto la mia responsabilità
L’obiettivo deve rispondere al principio di realtà ed essere realizzabile in maniera autonoma.
Non possiamo controllare ciò che accade all’esterno di noi, come devono comportarsi i clienti o cosa dovrebbero agire i colleghi. Quando mi prefiggo mete irraggiungibili troverò svariate scuse per non farcela. Se invece mi assumo la responsabilità del mio successo, la soddisfazione sarà piena.
- Chiediti ad ogni passaggio “Cosa posso fare io per ottenere quel preciso risultato?” e verificare se è alla tua portata.
Regola 5 – L’obiettivo è “ecologico” per me
Molto spesso soffriamo perché non riusciamo a realizzare i nostri progetti, non accorgendoci che potrebbero essere disallineati con i nostri valori o incompatibili con ciò che nel profondo riteniamo importante e quindi con altri obiettivi che stiamo perseguendo.
Non siamo fatti a compartimenti stagno, e ogni parte di noi interagisce con gli altri elementi del nostro sistema. Una volta messo a fuoco il traguardo che vogliamo raggiungere dovremo anche valutare se potrebbero verificarsi ripercussioni in altri ambiti della nostra vita sia privata che professionale.
- La domanda è “Ci sono motivi per cui potrei non desiderare di raggiungere l’obiettivo?”
L’ordine delle priorità nel percorso verso il successo
A questo punto del nostro viaggio è bene fermarci un attimo per osservare ciò che abbiamo delineato. Se la definizione del nostro obiettivo risponde alle regole di buona formulazione, ora abbiamo bisogno di ampliare la cornice e valutarlo in relazione ad altri obiettivi di livello superiore.
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I nostri obiettivi infatti si collocano in una gerarchia in base a quelle che sono le nostre priorità e se ben allineati con i nostri valori e organizzati in maniera armonica con ciò che siamo, essi concorreranno alla soddisfazione del fine ultimo delle nostra esistenza: la piena realizzazione del nostro benessere e del nostro successo nella vita.
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Ora possiamo partire. Buon viaggio!
| partem claram semper aspice |
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