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da un’intervista con Marco Agostini

Dopo la crisi del 2008 sono nate le banche etiche, gli istituti di vigilanza dovrebbero essersi dati una svegliata e le associazioni che promuovono un nuovo modo di fare finanza sono spuntate come i funghi (ad esempio http://www.febea.org o http://www.gabv.org). Nonostante i buoni risultati che rivendica la finanza etica appare ancora un fenomeno marginale. Se l’industria infatti ha iniziato a scoprire l’etica come driver di crescita, la finanza sembra ancora concentrata sul breve termine e sugli aspetti speculativi che mal si conciliano con le istanze moralizzanti del mercato. Eppure la fiducia è un fattore decisivo in borsa e – come sanno i nostri lettori – essa è fortemente correlata con l’etica. Abbiamo voluto indagare allora come stanno davvero le cose. Per farlo ci siamo rivolti a Marco Agostini, consulente finanziario con molti anni di esperienza, che nel suo lavoro gestisce portafogli di diverse dimensioni, da molto grandi a quelli riferibili ai risparmi di un italiano medio. È una persona onesta e diretta, quindi giusta per avere una fotografia della situazione reale..

finanza eticaPhoto RawPixel

Ciao Marco, prima di tutto come va l’Italia dal punto di vista di risparmiatori e investitori?

Ci sono due tipi di atteggiamenti: una parte, ancora minoritaria, ha capito l’importanza della diversificazione ed utilizza operazioni utili per raggiungere questo obiettivo; l’atteggiamento dell’italiano medio è invece quello di conservare in conto corrente il 50% della sua ricchezza questo perché è molto confuso ed incerto. Ad inizio del 2018 la liquidità detenuta in conto corrente dagli Italiani ha raggiunto i 1.400 miliardi di euro, una cifra importante se si considera che il debito pubblico nazionale attualmente ammonta a 2.341,7 miliardi!

L’etica in economia sta diventando un trend, questo ha avuto effetti sui mercati finanziari?

Da un punto di vista finanziario ci sono due aspetti eticamente rilevanti che bisogna saper distinguere:

  • Etica nella gestione di un’azienda – Si riscontra in quelle società che mirano ad una crescita sostenibile basata sul rispetto delle persone all’interno e all’esterno dell’azienda, con un’attenzione particolare ai clienti
  • Etica delle operazioni d’investimento – Si rileva nella scelta d’investimenti specifici in settori particolari come le energie alternative, l’acqua, il legno e l’ecologia

Ai due gruppi possono appartenere organizzazioni anche molto diverse, con performance e risultati che sono da valutare di volta in volta.

Un’opinione diffusa vuole che l’ottica degli investitori sia prevalentemente speculativa. È davvero così o, soprattutto adesso che il mercato immobiliare è in crisi, esiste anche una tendenza ad investire nel lungo termine?

La priorità, per un investitore e per un consulente, deve essere la tutela del patrimonio e non il guadagno, che è senz’altro importante ma deve essere valutato in un secondo tempo. Ognuno di noi deve avere la certezza che le sue scelte economiche, sia in ambito immobiliare che finanziario, lo faranno andare a letto sempre sereno. Io Invito ogni risparmiatore a dividere il proprio patrimonio in tre parti:

  • operazioni a breve termine (ottica temporale 1 anno)
  • operazioni a medio termine (ottica temporale 3 anni)
  • operazioni a lungo termine (ottica temporale oltre i 3 anni).

Il portafoglio deve quindi avere un numero adeguato di operazioni in modo tale da diversificare i rischi.  In alcune la priorità sarà la sicurezza, ma anche le azioni (che sono impropriamente considerate speculazione) non sono da scartare a priori, basta conoscere le regole e soprattutto destinare ad esse una giusta porzione del proprio patrimonio. Nella valutazione dei risultati non è rilevante l’andamento della singola operazione, ma quello della totalità del capitale investito.

In che percentuale i tuoi clienti, prima di effettuare un investimento, si occupano di capire se il loro acquisto sarà o no etico?

È aumentata la sensibilità da questo punto di vista, sempre più persone mi chiedono di investire in ecologia oppure nei settori che ho precedentemente menzionato. Grazie alla domanda crescente da parte dei risparmiatori sono nate operazioni basate sui criteri denominati ESG (Environment, Social, Governance), ovvero ambiente e tutto ciò che è legato ai cambiamenti climatici, il tema dei diritti umani, ecc… Spetta, comunque a noi operatori diffondere l’importanza di queste tematiche.

Anche nel tuo settore sono nati fondi e istituzioni che promuovono e vendono prodotti etici, come sono stati accolti dal mercato e che performance effettive hanno?

In questi ultimi anni c’è stato un boom di offerte in tal senso. Per quanto riguarda i risultati sono stati premianti, soprattutto per gli investitori che hanno aperto posizioni nel settore dell’acqua, del legno e dell’ecologia. Segnalo un sito che tutti, prima di effettuare un’operazione, dovrebbero visionare: www.morningstar.it, nel quale sono analizzati i rendimenti di migliaia di operazioni collocate in Italia. È sempre valida la raccomandazione secondo la quale i rendimenti passati non garantiscono uguali risultati per il futuro. La maggior parte degli investimenti etici vanno inseriti fra le operazioni da valutarsi nel medio/lungo termine.

Chi fa il tuo mestiere è spesso guardato con estrema diffidenza, ti sei fatto un’idea del perché?

È vero, io ho iniziato a fare questa professione nel 1995 e la situazione era però molto più difficile. Il motivo principale di questa diffidenza è rappresentato dal fatto che il sistema è troppo concentrato nella ricerca di risultati di breve termine e ciò è inconciliabile con la soddisfazione del cliente. In ambito finanziario una “sana diffidenza” è comunque consigliabile. Il cliente si deve fidare del suo consulente ma monitorarlo costantemente, condividendo con lui le scelte. Fra cliente e promotore finanziario si deve creare un rapporto empatico ma non simbiotico, mantenendo l’indipendenza delle scelte.

Come si fa quindi a scegliere un consulente finanziario etico ed affidabile?

In generale bisogna fare attenzione a:

  • Chi vi mette fretta
  • Chi si interessa subito dei vostri soldi
  • Chi vi parla di prodotti senza prima essersi informato della vostra situazione personale
  • Chi parla troppo dei rendimenti passati
  • Chi, dopo avervi venduto un prodotto, non vi assiste (il bravo consulente vi viene a trovare soprattutto quando i mercati finanziari non vanno bene).

È consigliabile farsi fare proposte scritte nelle quali siano evidenziate tutte le caratteristiche principali delle operazioni ed i loro costi. Se un consulente è affidabile si capisce solo con il tempo: è sbagliato farsi affascinare dal risultato, magari sorprendente, delle prime operazioni.

La finanza e le borse in generale sono state spesso accusate di aver innescato crisi ed aver virato l’economia verso dinamiche spietate. È davvero così e se si come si può invertire questa tendenza?

Questa è una domanda di una complessità enorme. Se non ci fosse la finanza, il mondo si sarebbe fermato a 100 anni fa. Allo stesso modo la finanza ha aumentato a dismisura le disparità sociali, basti pensare che l’1% della popolazione si intasca l’82% della ricchezza prodotta in un anno. Non è vero però che le cose vanno male, la maggior parte di noi sta economicamente meglio di come stavano i nostri nonni o bisnonni. Inoltre, non dimentichiamolo mai, è da oltre 70 anni che viviamo in un mondo senza guerre globali e questo è anche merito della finanza. Nel mondo però c’è molta cupidigia e ci siamo dimenticati che, anche riguardo ai nostri soldi, non esistono solo diritti ma anche doveri.

Un consiglio ai nostri lettori per investire eticamente in sicurezza?

Giovanna Boggio Robutti, direttore generale della Fondazione per l’educazione Finanziaria ha detto “Per scegliere il cellulare confrontiamo mille siti, cento concessionari se dobbiamo comprare l’auto, per i risparmi un consiglio di un amico”. La parola per me fondamentale è APPROCCIO. Consiglio ai risparmiatori di adottare un approccio aperto, prendendosi la responsabilità di informarsi personalmente prima di decidere. Dal suo lato il consulente deve avere un approccio rivolto al cliente, per sviluppare una relazione di lungo termine che generi vantaggi condivisi.

Pensando a quanto l’economia e il destino di intere nazioni dipendano dagli andamenti di borsa, l’auspicio è quello che anche in questo settore le cose cambino. Al di là dei proclami e delle più o meno vere notizie da cui siamo bombardati, ciò che conta è il parere di chi ogni giorno affronta le sfide e risolve i problemi dei clienti. Come ogni cosa, se la finanza non inizia a cambiare anche dal basso, se non saremo cioè in grado di dimostrare con i fatti che gli investimenti etici oltre ad essere moralmente auspicabili sono anche fruttuosi, tutto rimarrà come è adesso.

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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