skip to Main Content

di Alice Alessandri e Alberto Aleo

Ormai da tre anni passiamo il Capodanno a Palermo, la città dove è nato Alberto. Quest’anno abbiamo deciso di andare in Sicilia in nave, imbarcandoci con la nostra auto dal porto di Napoli. Volevamo concederci una “mini crociera” e per questo abbiamo prenotato una cabina con vista mare, felici di fare questa nuova esperienza. Quando siamo però arrivati in prossimità di Roma abbiamo ricevuto un SMS dalla compagnia di navigazione “Il vostro traghetto è stato cancellato per avverse condizioni meteo”. Cosa fare? Abbiamo deciso di proseguire, attraversando tutto lo stivale e riscoprendo una terra fantastica, l’Italia del Sud. Perché ve lo raccontiamo? Perché questo viaggio, con tutti i suoi imprevisti, rappresenta a nostro avviso la metafora per iniziare con lo spirito giusto il nuovo anno. Seguiteci allora nelle nostre considerazioni.

Rimpianti e recriminazioni

Martin Luther King soleva dire


“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla”.


L’inizio dell’anno vede molte persone intente a rimuginare su come sarebbe stata la loro vita se avessero fatte scelte diverse. Non esiste nessuno al mondo che non abbia preso qualche decisione sbagliata o cui non si siano incasinati i piani. Come è successo a noi durante il viaggio, il segreto è adattarsi e saper agire cogliendo le opportunità che si presentano lungo il cammino. Le persone di successo non sono fortunate, piuttosto restano focalizzate sul perseguimento della loro felicità qualsiasi cosa accada o al limite incassano la lezione non perdendo l’occasione per evolvere. Durante il vostro 2018 quindi, davanti a qualsiasi ostacolo, rivolgetevi una semplice domanda “Cosa posso fare per prendere il meglio da questa situazione?”. 

Liberi di essere se stessi

Si è scritto molto sulla sindrome da rientro cercando di indagare da cosa sia generata. Gran parte del malessere che ad essa si lega sembra collegato al dover riprendere i ruoli e le responsabilità che la società ci ha assegnato e dai quali ci siamo liberati durante le vacanze. Spesso ci sentiamo costretti ed ingabbiati in esistenze che non ci assomigliano più.


Il tema della libertà infatti è connesso con quello dell’identità: non c’è forma più alta di liberazione se non quella di poter esprimere il vero sé.


Per vivere con minor stress il rientro al lavoro iniziate l’anno curando con particolare attenzione la vostra identità e nel corso del 2018 datevi l’obiettivo di essere un po’ di più voi stessi. Se necessario potete riscoprirvi anche attraverso un viaggio all’indietro, fin laggiù da dove – fisicamente o virtualmente – siete partiti. Alcuni, come Alberto, hanno colto l’opportunità delle feste per ritornare nella città d’origine, altri per riprendere in mano un vecchio hobby o riascoltare un vinile degli anni ’70. Qualunque sia la modalità non dimenticatevi che riappropriarvi della vostra essenza vi renderà più liberi e felici, oltretutto anche più produttivi visto che il mondo del business ha iniziato ad apprezzare sempre di più ciò che è vero ed umano.

Convenzioni temporali

Molti vivono nella convinzione che l’inizio dell’anno sia una sorta di porta temporale da attraversare, un’opportunità che si apre soltanto in questo determinato periodo per trasformare e cambiare la nostra vita. Per assurdo che possa sembrare ciò aggiunge stress e ansia da prestazione al rapporto con il nuovo anno, preparando il terreno alla frustrazione successiva, in cui si incappa dopo aver scoperto che anche questa volta nulla è cambiato. Il tempo è una convenzione ed anche il capodanno lo è. Non c’è un inizio e non c’è una fine, ma un flusso continuo di eventi che, piccoli o grandi, tutti insieme costituiscono ciò che siamo. Se davvero avete deciso di cambiare non aspettate un altro istante per farlo. Volete un consiglio? Partite dal semplice, dalle piccole abitudini quotidiane. Fare in modo nuovo cose che avete sempre fatto vi aiuterà ad assumere un diverso punto di vista e forse, come il famoso effetto del battito d’ali di farfalla, a sconvolgere in meglio la vostra vita.

Siamo partiti dalla metafora del viaggio e quindi ad essa vogliamo affidare la nostra ultima riflessione. Per viaggiare liberi e cogliere tutte le opportunità che la strada ci metterà davanti, è necessario aver un bagaglio leggero. Utilizzate questi giorni per fare spazio e lasciar andare tutto ciò che in questo nuovo anno non vi servirà: le zavorre inutili che pesano e portano via spazio a tutto ciò che di imprevedibile ed entusiasmante il futuro vi riserverà. Godetevi l’avventura del 2018!

 

| partem claram semper aspice |

Le foto utilizzate – là dove non siano di proprietà della redazione o dei nostri ospiti – sono acquistate su Adobe Stock e IStockPhoto o scaricate da piattaforme come UnSplash o Pexels.

Ti è piaciuto questo articolo e vuoi approfondire i temi?

Scopri il nostro terzo libro "Diario di un Consulente", curato da Giovanna Rossi. È una raccolta degli articoli più significativi del nostro blog insieme alla storia dei dieci anni di Passodue.

diario di un consulente libro

Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

Questo articolo ha un commento

  1. grazie per gli spunti di riflessione
    anch’io passato capodanno in Sicilia a Siracusa
    quest’isola da sempre da continui inviti a stili di vita e riflessioni professionali
    io avevo già optato per la via stradale per godere della libertà di scelta tra viaggio diretto o tappe e per non essere prigioniero di altrui decisioni
    Buon lavoro e buon 2018

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Diario di un consulente alberto aleo alice alessandri giovanna rossi

Segui il Blog

Back To Top