di Alice Alessandri e Alberto Aleo
Quante volte ci siamo chiesti “Chi sono io?”. Nei momenti in cui il fluire della vita si fa più intenso e le emozioni prendono il sopravvento, questa domanda emerge con più forza. L’estate è per sua natura la stagione della libertà e dei desideri, in cui sperimentiamo la bellezza di sentirci vivi e attivi. Ecco perché è un buon periodo per indagare il rapporto tra essere, dare, avere ed ecco perché proprio questo tipo d’indagine farà parte dei compiti per le vacanze che abbiamo deciso di assegnare ad ognuno di voi!
Invertire i termini dell’equazione
Il mondo moderno sembra suggerire un modello standardizzato per dare un senso alla propria esistenza: guarda attorno a te per individuare cosa puoi prendere, o pretendere, così da ottenere ciò che desideri e placare la spinta dell’ambizione; quando finalmente avrai soddisfatto il tuo ego potrai pensare di dare a chi ti sta vicino e in questo modo, alla fine dei tuoi giorni, forse otterrai la saggezza necessaria per scoprire chi sei veramente! E’ l’iter seguito da spietati miliardari che ad un certo punto si scoprono filantropi e poi ancora presunti guru dispensatori di facili consigli sulla felicità. Molti di noi legano l’essere all’avere dimenticandosi che:
“Per avere è necessario prima ricevere, per ricevere serve prima dare e per dare prima di tutto dobbiamo essere consapevoli dei nostri doni.”
I termini della faccenda sono quindi inversi: cominciate quindi i vostri compiti per le vacanze chiedendovi “Quali talenti posso offrire al mondo? Cosa ho da dare?”.
Integralismo positivo
Trovare una risposta alla domanda precedente è un viaggio dentro la consapevolezza di sé, a volte lungo e complesso, sicuramente molto personale. Vi diamo un suggerimento per iniziarlo: partite dalle vostre radici. Significa riprendere contatto con il proprio “bambino interiore”, con i luoghi, le persone e le emozioni che hanno caratterizzato la vostra crescita, anche quando non sono stati del tutto piacevoli. Rileggete con orgoglio e compassione la vostra storia personale, accettatevi ed esaltate le peculiarità di ciò che avete vissuto. Siate integralisti nel senso più positivo del termine e cioè essere integralmente voi stessi e saper integrare le vostre differenze con quelle degli altri. Come ci ha ricordato recentemente Massimo Franceschetti, la natura esalta le differenze grazie alle quali evolve e impara, creando. Seguitene quindi le regole, fissando le vostre radici nel terreno di ciò che siete e incrociando i vostri rami con quelli di chi incontrerete lungo il cammino. Proseguite i vostri compiti per le vacanze chiedevi “In cosa sono diverso dagli altri e gli altri da me? Come possiamo integrare queste differenze?”.
Accettare e meritare
La nonna di Alberto sosteneva che “chi non accetta non merita”, una saggia considerazione che ci aiuta ad introdurre l’ultimo passaggio per risolvere l’equazione essere, dare, avere. Spesso quello che ci impedisce di raccogliere i frutti del nostro agire è l’incapacità di ricevere. Sembra assurdo ma ci sono molte più persone che non sanno tendere le mani per prendere rispetto a quelle che non sanno donare. Prendere è infatti un atto di fiducia molto difficile perché implica accettazione, umiltà e – ancora una volta- consapevolezza. Rispetto a cosa? Ai doni che raccoglierete! La capacità di ricevere è connessa alla capacità di esprimere gratitudine. Essere grati significa riconoscere ciò che abbiamo: un atto molto difficile perché ogni volta che lo compiamo ci prendiamo una grande responsabilità.
Quando qualcuno dice “ho ricevuto questo dono” dentro di sé sa che dovrà poi utilizzarlo, dovrà farlo fruttare, che tocca a lui, e a nessun altro, trarre il meglio dai mezzi e dai “talenti” che gli sono stati regalati.
È questa la ragione per cui spesso giriamo la testa, ritiriamo le mani e ci rifiutiamo di ricevere. Non accettiamo di essere felici e la grande responsabilità che ne deriva. Per completare i vostri compiti per le vacanze chiedetevi da ultimo “Cosa sto ricevendo? Cosa mi rifiuto di accettare? Di cosa posso essere grato?”.
L’estate è magica, come recitano molte poesie e canzoni. Se ci pensate è piena di riti che celebrano il nostro rapporto con la natura e le sue leggi: non è forse questo il significato profondo di un falò sulla spiaggia, delle passeggiate in montagna circondati da vette maestose o di una cena sotto un cielo di stelle? Vi auguriamo che l’esoterismo nascosto nei bei momenti che vivrete in questa stagione vi aiuti a comprendere ciò che vi circonda, a conoscervi di più rinforzando il rapporto tra essere, dare, avere grazie anche ai compiti per le vacanze che vi abbiamo assegnato. Se ci riuscirete, provate a donare la vostra evoluzione agli altri, contribuendo a sviluppare quella coscienza universale che tutti ci lega; ne riceverete in cambio un rinnovato e profondo benessere che vi permetterà di partite con slancio al rientro. Buona estate.
| partem claram semper aspice |
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