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di Alice Alessandri e Alberto Aleo

Cosa hanno in comune le lacrime di Marlon Brando, le vele di un brigantino e i quadri di Matisse? Sono dettagli di alcune delle storie che abbiamo sentito raccontate dai protagonisti dell’evento TED che si è svolto a Martha’s Vineyard, un’isola a sud della costa di Boston famosa perché meta delle vacanze estive del Presidente Obama e prima di lui di Martin Luther King e Malcom X, ma anche perché ha fatto da set a molti film, uno tra tutti Lo Squalo di Steven Spielperg. Come mai noi di Passodue siamo arrivati fin qui per assistere ad un convengo TED? TED è l’acronimo di Tecnologia, Ambiente (in inglese Environment n.d.r.) e Design; gli eventi che portano questo nome ospitano personaggi di grido o esperti sconosciuti ai più chiamati a parlare per 15 minuti del tema specifico a cui il singolo evento è dedicato; lo speech viene poi caricato sulla rete e messo a disposizione gratuitamente: scaricati milioni di volte questi video diventano fonte di ispirazione per un’innumerevole quantità di persone.
Noi amiamo “Vines”, come i bostoniani amichevolmente chiamano l’isola, e cerchiamo sempre di passare qui qualche giorno prima di rientrare in Italia. Per una serie di coincidenze positive, ci siamo ritrovati a Martha’s proprio nei giorni dell’evento dedicato a “Insanity, genius and the creative process” così siamo entrati in contatto con l’organizzatrice e abbiamo deciso di partecipare. Come è andata? Tre parole possono riassumere la nostra esperienza: energia, identità, speranza.

TED di Martha's Vineyard

  • Energia – Nonostante il successo già raggiunto (tra gli speaker produttori holliwoodiani, scrittori e artisti internazionali vincitori di Grammy e Emmy award) questa gente ha una carica addosso incredibile e contagiosa, come quella che da noi trovi solo in alcuni bambini. Ed infatti la nostra idea degli americani è spesso quella di eterni “bambinoni” ma chi non vorrebbe tornare all’età della spensieratezza? Ritrovare quel senso di meraviglia e scoperta che fanno del mondo un posto migliore e pieno d’opportunità?
  • Identità – “Esprimi te stesso e porta il tuo contributo originale”. Lo abbiamo sentito dire praticamente da tutti i relatori. Ognuno di essi ha raggiunto il successo percorrendo una strada personale ed offrendo la propria “diversità” al mondo nella certezza che questa fosse ricca. Molti ci hanno raccontato di come sia stato difficile farsi accettare da chi ha fatto la scelta del compromesso e della mediocrità, ma il successo si misura anche nella capacità di non arrendersi.
  • Speranza – Abbiamo sentito storie che potrebbero senz’altro far da sceneggiatura ad un film. Un designer che dopo una vita di porte sbattute in faccia decide di rischiare tutto autofinanziandosi un progetto che lo porta alla ribalta internazionale, un pugile donna che scopre il talento per la sartoria, apre un suo atelier di alta moda facendo convivere con successo le due passioni, un neuropsichiatra che studiando le reazioni del cervello ai colori crea un nuovo modo di dipingere. Storie vere di realizzazione raggiunte seguendo i propri sogni, le proprie inclinazioni e le proprie idee, raccontate da gente in cammino verso una direzione che è anche la nostra.

TED2

Qual è la lezione di questa esperienza? Tante sono le frasi dette dai protagonisti in grado di riassumere quello che abbiamo provato e capito, ma quella che davvero chiude il cerchio era scritta nei bagni:

Ridere spesso e molto; guadagnarsi il rispetto delle persone intelligenti e l’affetto dei bambini; meritarsi l’apprezzamento dei critici onesti e sopportare il tradimento dei falsi amici; apprezzare la bellezza; trovare il meglio in ognuno; lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato. Sia che si tratti di un bambino sano, di un giardino ordinato o di una condizione sociale riscattata: sapere che anche una sola vita ha respirato più facilmente perché hai vissuto; questo significa aver successo!

Copia di TED3

Dal 1 settembre i video degli speech a cui abbiamo assistito saranno disponibili sul sito TED.

| partem claram semper aspice |

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Un percorso accademico non convenzionale insieme ad una carriera manageriale che è durata più di un decennio nel ruolo di responsabile marketing e di direttore vendite per note aziende italiane, mi hanno trasformato in un “architetto” di strategie di mercato. Nel 2011 ho fondato insieme a mia moglie Alice lo studio di consulenza e formazione Passodue il che mi ha permesso di poter mettere a disposizione dei clienti un bagaglio di esperienze e conoscenze molto vario, che spazia dall’economia, al marketing, alla gestione di reti commerciali.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. La frase del bagno bellissima!
    In particolare ne amo una: lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato.
    Se non allunghiamo lo sguardo oltre il limite della nostra vita creiamo una generazione di “uomini infelici”.

  2. E pensare si fa di tutto per togliere ai bambini pieni di energia la carica vitale che potrebbero trasmettere……. Dovremmo lasciare che un po’ di quel flusso arrivi anche nelle nostre vene! Grazie per quello che scrivete sempre, ma grazie per quello che avete scritto qui, lo porterò nel cuore ogni volta che guarderò mio figlio ridere e scatenarsi. Dona

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