di Alberto Aleo
Poche certezze ho nella vita, ma tra queste, due fondamentali oltretutto supportate dalla scienza:
- che il moto perpetuo non esiste e nessuna macchina una volta avviata può autoalimentarsi senza un’intervento esterno;
- che le macchine dei soldi, in grado di produrre ricchezza senza nessun investimento, non sono realizzabili.
Dal secondo punto deriva quelle che, chi almeno una volta ha letto un libro di economia o sfogliato un numero del Sole 24 Ore, sa da tempo e cioè che gli investimenti precedono gli incassi.
Prima di vendere e incassare, dobbiamo quindi acquistare o produrre generando costi di investimento.
Costi e ricavi, oltre ad essere legati dalla legge di causa-effetto, sono anche parametrizzati gli uni sugli altri: ciò vuol dire che di solito più investo e più guadagno.
Non è raro però incontrare manager, imprenditori o semplici negozianti che si aspettano guadagni non commisurati agli investimenti o addirittura di guadagnare senza investire!
Se poi estendiamo il campo alle relazioni professionali e personali, sempre più persone pensano di ricevere prima di aver dato, contravvenendo così alla più semplice delle leggi economiche.
Venendo invece al moto perpetuo, la fisica ci insegna che esiste una forza chiamata attrito che, se da un lato consuma gli ingranaggi e “frena” i meccanismi, dall’altro trasforma l’energia in qualcosa di poco utilizzabile o non connesso all’obiettivo di movimento della macchina. I motori delle nostre auto trasformano l’attrito in calore, consumando pneumatici e asfalto, e creando “residui”.
L’economia e le relazioni seguono anche loro questa legge della fisica e un business, una volta avviato, va comunque alimentato così come una relazione, anche molto solida, ha bisogno di essere nutrita.
Quando pensate ad una strategia per raggiungere un risultato quindi pensate anche all’investimento necessario a mantenerlo vivo e proficuo, non solo a quello iniziale. Fate lo stesso con le vostre relazioni professionali e con i vostri clienti. Questo semplice esercizio vi aiuterà a spostare l’attenzione dagli obiettivi alle azioni per realizzarli e da queste alle risorse necessarie.
A proposito, investire significa scegliere e scegliere, la maggior parte delle volte, significa rischiare!
E qui desidero parlarvi di un’altra legge economica questa volta non scritta ma tramandata dall’esperienza e dal buon senso: non esistono investimenti sicuri al 100% e cercare di investire su una “cosa certa” è come cercare l’Eldorado.
Investire in qualcosa di non rischioso è, a mio avviso, una contraddizione in termini, che travisa il vero risultato che questa azione dovrebbe perseguire ovvero l’evoluzione ed il cambiamento.
Di fronte ad una scelta o un obiettivo dovremmo identificare la direzione verso la quale stiamo andando più che quella da cui stiamo fuggendo (che nel caso di un “investimento sicuro” è la paura di non perdere soldi).
Se la guardiamo in quest’ottica ci rendiamo conto che poche aziende e persone in questo momento nel nostro paese stanno realmente investendo. Non investire però significa smettere di evolversi e crescere, far fermare la macchina facendo prevalere gli attriti consegnandosi ad un processo recessivo che è contro la vita.
Prima di lanciarvi in una nuova iniziativa quindi rivolgete a voi stessi queste domande:
- dove mi porterà la realizzazione di questo obiettivo?
- cosa sono disposto a investire?
- quali sono i costi e i ricavi della mia scelta nel tempo?
La scienza non è un’opinione e le sue leggi, come tutte le buone leggi, non ammettono ignoranza anche perché, consapevoli o no della loro esistenza, saremmo comunque costretti a rispettarle.
| partem claram semper aspice |
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L’ha ribloggato su letiziacanariasplanet.