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di Alice Alessandri e Alberto Aleo

Si avvicina la conclusione dell’anno e tutto sembra invitarci a fare bilanci e previsioni: le aziende per cui lavoriamo, i telegiornali, i commercialisti e le nostre famiglie.

Fermarsi a fare il punto della situazione è un esercizio estremamente utile che, se fatto tenendo conto di alcune precauzioni, ci può ispirare e aiutare ad affrontare meglio il futuro. Quelli che seguono sono alcuni consigli per coloro i quali, volenti o nolenti, si cimenteranno con questa attività.

Armatevi di carta e penna dunque e cominciate a scrivere

Cosa avete ottenuto?

Nella vostra lista ci saranno certamente risultati personali e professionali ma il nostro augurio è che essi comincino a rassomigliarsi sempre di più. Cercate di essere autenticamente voi stessi in ogni contesto perché quando le “due dimensioni” professionale e personale vanno in conflitto, l’auto-boicottamento è dietro l’angolo. Ricordatevi di includere anche le cose immateriali ed intangibili, oltre a quelle concrete che avete ottenuto. Anzi esercitatevi proprio ad andare al di là del materico, descrivendo i vantaggi delle vostre conquiste in termini di ben-essere e non solo di ben-avere.

Come lo avete ottenuto?

Guardate indietro ma anche dentro, sopra e sotto di voi: insomma esplorate tutte le direzioni per cercare di capire quale percorso esteriore e interiore vi ha portato a quel successo. Dovrete essere in grado di far tesoro delle conoscenze acquisite e replicare le azioni vincenti accettando il cambiamento che hanno generato in voi.

A chi dovete i vostri successi?

A chi dire grazie oltre a voi stessi? Chi sono le persone che vi sono state accanto con azioni, intuizioni, supporto, idee e affetto? “Nessun uomo è un’isola” ed è bene ricordarselo spesso. Per realizzare i nostri progetti abbiamo certamente bisogno degli altri, anzi a dirla tutta alla base di ogni obiettivo c’è sempre un desiderio di condivisione e di relazione. Saper chiedere aiuto poi è una qualità strategica tra le più importanti che si allena esercitandosi alla fiducia. Nel tempo potrete formare il vostro “team di supporto” cui fare riferimento in caso di necessità: sarà un club aperto a mamme, amici, colleghi e chiunque sia in grado di innalzare la vostra motivazione e darvi una spinta verso il traguardo.

Una volta stilato l’elenco, passate dall’analisi ai fatti procedendo come segue:

Celebrare le vittorie –  significa goderne e gioirne insieme agli altri. Dedicate un momento al vostro team di supporto, spiegando loro come avete fatto a ottenere il risultato, quanto sono stati importanti e cosa avete imparato da questa esperienza. Mettete a disposizione degli altri la vostra gioia, la vostra consapevolezza ed il vostro conquistato ben-essere.

Comprendere le sconfitte – come dice il proverbio “un mare calmo non fa buoni marinai”. Anche dai momenti duri e dai “no” della vita c’è qualcosa da apprendere: voi cosa avete imparato? Uno dei segreti della felicità è comprendere e accettare i propri limiti, rendendosi conto che, tutto sommato, fanno parte della nostra unicità.

Dire grazie – che si tratti di telefonare a qualcuno o urlare il vostro “grazie” rivolti alla luna, fatelo con decisione e senza alcun pudore! Vi sentirete forti ed energici come mai prima d’ora.

Finalmente siete arrivati alla fine dell’esercizio, adesso siete pronti a scrivere i nuovi obiettivi per il prossimo anno! Vi suggeriamo di rileggere il post che il Natale scorso abbiamo dedicato alla loro compilazione, intitolato “Che regalo vuoi?”. Buone feste, buon 2014 e GRAZIE da parte nostra ad ognuno di voi!                                                 

PS. diariodiunconsulente.it va in vacanza fino al 7 Gennaio. È un buon momento per rileggerci e farci riflettere attraverso i vostri nuovi commenti. 

| partem claram semper aspice |

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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