Zombi Management: ovvero come agiscono in azienda quelli che sono già morti ma non lo sanno ancora
Vi sarà senza dubbio capitato di partecipare ad alcune riunioni di lavoro, magari anche molto lunghe, magari con partecipanti anche di “grado elevato”, dalle quali siete usciti con più dubbi e frustrazioni che con risposte e piani d’azione. Ancora durante un colloquio vi sarà capitato di sentirvi disposti a condividere con chi vi sta di fronte una verità su voi stessi, ma questi si irrigidisce e si ritrae dentro un lapidario “ci facciamo sentire noi”.
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Quante volte avete poi pensato che i sofisticatissimi e dispendiosissimi (in termini di energia) paraculismi dei vostri colleghi e superiori – che sembrano interpretare la gerarchia in azienda come un semplice “scarico di colpe” piuttosto che una “distribuzione di responsabilità” – producono un livello di entropia tale da poter essere considerati assolutamente contro Natura, soprattutto se paragonati al bassissimo impegno che comporterebbe l’adottare un atteggiamento lineare e produttivo.
Insomma vi sarà capitato di incontrare i presuntuosi, i nemici della semplicità, quelli che pensano che il cliente va fregato, che contano i titoli ma ancora di più le raccomandazioni, che i collaboratori sono dei dipendenti e le assistenti solo segretarie, quelli che sanno tutto perché l’hanno studiato, o che pensano che il buon Design e la buona Comunicazione vengano solo da Milano.
Volendo essere precisi e didascalici ecco come agiscono (e si riconoscono) gli Zombi-Manager, i morti viventi strattonatori distratti (mica tanto) dell’Italia in bilico:
FRONTE CLIENTE
- I clienti sono tutti stronzi e non capiscono nulla, per questo il nostro compito è fotterli
- Il servizio, l’accoglienza, la capacità di ascolto ma anche solo essere gentili non sono qualità da Manager, al massimo da segretarie che lavorano per funzionari di serie B
- Dal cliente si va in giacca e cravatta, col nodo fatto bello grosso e i gemelli (della comunione)
FRONTE MERCATO
- “So io cosa vuole il mercato!”
- “C’è crisi, non paghiamo i fornitori”
- Prendono in mano la penna (Montblanc di solito) e disegnano loro la (loro) campagna pubblicitaria
FRONTE PROCESSI
- Lavorano per non lavorare
- Danno lezioni di “metodo” ma non parlano mai di obiettivi e risultati
- Dicono frasi tipo “io l’avevo detto” o “non è mia responsabilità”
FRONTE ORGANIZZAZIONE e RAPPORTI INTERNI
- Tendono a sfidare tutti e hanno la paura e l’ansia come modalità di relazione ed esercizio del potere
- Pensano che la formazione non serva a niente, soprattutto quando è ancora possibile prendere a calci nel culo le persone
- Guardano alla cassa integrazione come un’opportunità e un’arma
Questa categoria di dirigenti e responsabili, non sa (o fa finta di non sapere) che il mondo è cambiato e con esso anche il modo di lavorare.
Non sanno adattarsi perché semplicemente non sanno osservare e ascoltare, sono arroccati dentro l’autoreferenzialità ed il sospetto.
Pensano di controllare le regole del gioco e quindi di avere la vittoria in tasca, concependola solo in termini di sconfitta del “nemico”. Sono morti e non lo sanno, perché è la vita stessa – che è emozioni, comprensione, condivisione, umanità – che li ha sconfitti abbandonandoli al loro destino di Zombi.
Scrivetemi le vostre esperienze di Zombi Management, arricchiamo il Data Base in modo da riconoscerli e, se è possibile, provare a riportarli in vita.
| partem claram semper aspice |
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