di Alice Alessandri e Alberto Aleo
Che stiate progettando di andare al mare o in montagna poco importa, il nostro suggerimento è quello di utilizzare le vacanze per aggiornare le vostre conoscenze, imparare, progettare, innovare e contribuire così all’evoluzione di tutti. Troppa roba quando c’è anche da rilassarsi? Beh, esiste una semplice e unica attività che, se svolta con costanza e consapevolezza, permette di ottenere tutto questo divertendosi: leggere! Eccone le ragioni e alcuni consigli per farlo.
Perché? La “buona” democrazia
Viviamo in un mondo complesso, ricco di stimoli mediatici e di sensazionalismo. Una cosa positiva per certi versi, ma anche pericolosa se navigando tra le notizie non ci viene in soccorso la cultura. La democrazia (quella dell’informazione in particolare) funziona infatti solo se c’è conoscenza diffusa, altrimenti tracima nel populismo.
Perché il potere sia veramente in mano alle persone non basta soltanto che queste abbiano accesso alle informazioni ma anche gli strumenti per interpretarle, verificarle e derivarne un’opinione originale.
Troppo spesso assistiamo invece a bugie ripetute talmente tante volte da diventare fatti, false informazioni non supportate da dati e spazzatura mediatica talmente abbondante da non dare il tempo a chi ne avrebbe i mezzi di confutarla (vedi “La teoria della montagna di letame”). L’unica soluzione è trasformare noi stessi in critici attenti. Nel farlo oltretutto scopriremo di esser diventati migliori.
Come? L’arte della ragione
Leggere serve per sviluppare senso critico, ragionare, rielaborare, contribuendo così all’evoluzione generale delle coscienze. Quindi, dopo esservi imbattuti in qualcosa di interessante, vi consigliamo di discuterne con il vostro vicino di ombrellone o compagno di cordata, di confrontarvi e dialogare con chi la pensa magari in modo diverso e, grazie a questi nuovi stimoli, sviluppare opinioni originali. Attenzione a non cedere alla tentazione di copiare, usare senza citare (vedi disclaimer Diario di un Consulente), affermare senza verificare e riportare acriticamente il punto di vista di altri.
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Le parole sono alla base della cultura,
il tratto distintivo dell’essere umani e, come tali,
vanno profondamente rispettate.
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Utilizzatele per perseguire scopi elevati che vadano oltre l’affermazione personale e l’ego. Siamo reduci da alcuni convegni organizzati con la formula “tesi ed antitesi”, una tecnica utile a sviluppare una fondamentale abilità: saper argomentare i propri principi e non solo le proprie posizioni. Senza questa capacità di confronto, basata sul rispetto e sull’etica, non sarete in grado di affermare le vostre idee e liberarne il contenuto innovativo: l’innovazione infatti ha bisogno di consenso!
Cosa? La teoria del “dopo”
In questi anni vi abbiamo consigliato alcuni libri nella nostra rubrica LeggenDo per il Diario, anzi lo hanno fatto per noi i professionisti che hanno collaborato con il blog e che non smetteremo mai di ringraziare. Potreste iniziare da questi suggerimenti oppure scegliere di leggere nuove storie. Ecco, se c’è una cosa che vi raccomandiamo è proprio quella di partire dalle storie (biografie, cronache, esperienze personali) per poi scoprire le teorie che da esse derivano. Quando abbiamo scritto il nostro libro in USA l’editor Mary Gentile, di cui pubblicheremo presto un’intervista, ci ha insegnato che la teoria deve venir dopo, prima ci sono i fatti! Quindi prediligete la piccola scala, la narrazione, il racconto. Entrate dal basso nella vita dei protagonisti per poi, sollevandovi, provare a capire cosa c’è per voi da imparare. Forse, così facendo, vi verrà voglia di scrivere anche la vostra di storia e offrirla agli altri, perché possano fare altrettanto.
Conclusioni
Il nostro paese ha bisogno di cultura ed il mondo ha bisogno di un’Italia colta.
Siamo i custodi di tradizioni millenarie, opere d’arte e beni culturali come nessun’altra nazione al mondo. Può mai il guardiano di un tale scrigno non essere adeguato al suo compito? Un’indagine recente ci ha fatto scoprire che la maggior parte degli americani alla domanda “se non fossi Statunitense di quale altra nazionalità vorresti essere?” ha risposto “Italiano!”. Cerchiamo di essere orgogliosi e rispettosi di questi primati. Trasformiamo noi stessi in “opere d’arte”, promulgatori di cultura che esercitano con consapevolezza, rispetto e responsabilità il loro senso critico, trasmettendo la propria unicità. Sapere leggere e raccontare sono qualità fondamentali per costruire il nostro domani.
Ne sanno qualcosa al MIT, una delle più importanti università al mondo, dove Leigh Hafrey insegna ai suoi studenti l’arte di reinventare la tradizione e proiettarla nel futuro attraverso la narrazione. Dalle sue aule sono passati alcuni tra i personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia recente. Noi abbiamo avuto l’onore di intervistare il Prof. Hafrey per farci spiegare come leggendo si possa cambiare la propria vita e quella degli altri. Anche questa intervista verrà pubblicata a breve, quindi continuate a seguirci… intanto buona estate!
| partem claram semper aspice |
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