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di Marco Lucarelli

Difficile ammetterlo ma è così, noi vogliamo essere quello che indossiamo, guidiamo. Vogliamo essere quello che compriamo. Sì, perché indossare un capo di Tommy Hilfiger o di Prada ci fa entrare virtualmente in mondi diversi, desideriamo che le persone ci vedano come appartenenti ai quei mondi, con un certo stile di vita.

Pensate sia un meccanismo psicologico troppo complesso? Aspettate a dirlo prima di aver letto questo libro di Jesko Perrey e Marco Mazzù “Power Brands. Creare, portare al successo i propri brand“, (Rizzoli ETAS).

I due autori, manager della prestigiosa società di consulenza McKinsey, ci spiegano con un linguaggio chiaro e corredato da case-histories, come i brand influenzino le nostre scelte d’acquisto, tutti i giorni.

Sì, lo so. Direte voi, è una cosa stantia quella dei “persuasori occulti”. Chi è, ai giorni nostri, che ancora si lascia influenzare dalla pubblicità e dai mondi fantasiosi che questa ci propina? Siamo tutti più colti, informati, no-logo. No, noi no ci caschiamo. Forse.

“Power Brands” ci spiega come le marche influenzino quotidianamente le nostre valutazioni d’acquisto. Con le opportune distinzioni ovviamente. Nel comprare un’automobile, la valutazione del marchio sarà certamente superiore a quando dobbiamo acquistare un genere di consumo. L’acquisto di un’automobile implica infatti un esborso economico impegnativo, diventa una scelta importante dove i ripensamenti possono essere molto costosi. Per questo si analizzano, prima dell’acquisto, una serie di parametri “oggettivi” quali il costo, l’affidabilità, le prestazioni e molto altro sulla base delle proprie esigenze. Ma l’auto, inutile dirlo, è anche un biglietto da visita. Sia che compriate un coupè od una super-economica, prima dell’acquisto avrete certamente pensato a come vi farà apparire agli altri. Ammettetelo!

Quanto ci siamo detti sull’automobile vale a maggior ragione per i capi di abbigliamento, per l’arredamento della casa, per il tipo di vacanze che scegliamo. La lista è molto affollata.

Quindi, se siete dei brand manager o in senso più generale vi occupate di marketing, questo libro vi spiegherà perché i brand più famosi sono così famosi e le ragioni del loro successo. Successo che non è attribuibile solo alla creatività come le agenzie di pubblicità vorrebbero farci credere. Certo l’innovazione nella creatività è un elemento distintivo, farà parlare del vostro prodotto, porterà i suoi valori di recall (quanto i consumatori ricordano il nome di un determinato brand) vicini al 100%. Ma quante di quelle persone che hanno visto lo spot entreranno fisicamente in un negozio e porteranno a termine l’acquisto?

Per troppo tempo si è ritenuto che il tasso di ricordo di una comunicazione pubblicitaria fosse indice di successo commerciale di un prodotto.

power brands

Questo libro di Perrey e Mazzù ci riporta esempi di prodotti con forti budget pubblicitari, molto apprezzati dal pubblico potenziale ma che sono stati ritirati dal mercato subito dopo il lancio. Invenduti.

Per avere successo un brand manager deve affiancare alla comunicazione, un’attenta analisi ed una costruzione di prodotto ineccepibile. Concetto questo che gli autori del libro “Power Brands” riassumono nelle attività di Art, Craft e Science.

  • Art – Impegno costante sul proprio modo di comunicare al mercato
  • Craft – Attenzione maniacale alla costruzione del prodotto ed a tutti i punti di contatto con i clienti
  • Science – Dati da analizzare, interpretare e trasformare in azioni tempestive

Questo libro, inoltre, ci fornisce un messaggio forte:

Un prodotto non deve essere per tutti ma per un segmento specifico di mercato.

Quindi segmentazione è la parola chiave: identificare quei mercati, quel pubblico potenziale di consumatori al quale rivolgere il nostro messaggio.

Il fatto che il nostro prodotto sia conosciuto da tutti ma non acquistato potrà farci vincere il primo premio per la migliore creatività dell’anno, ma alla fine è il conto economico è quello che conta!

Perché leggerlo

Se, leggendo i tradizionali testi dedicati al brand e alla comunicazione, vi era rimasto sempre il dubbio di come la pubblicità si trasformi in comportamento d’acquisto, questo libro vi fornirà le risposte.

Non è una questione di creatività a fare la differenza, o meglio non solo. E’ una faccenda soprattutto di analisi e metodo. Capirete così come le agenzie pubblicitarie non possano, da sole, determinare il successo del vostro prodotto ma sia necessario un lavoro più complesso, di analisi e controllo dei risultati che coinvolge tutta l’organizzazione.

Note della redazione: diario2017.wpengine.com ritorna il 29 Agosto ma potrete continuare a seguirci sulla pagina Facebook. Alberto e Alice e tutti gli autori vi augurano un’estate fantastica!

| partem claram semper aspice |

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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