Cari amici di LeggenDo e di Diario di un consulente, ben ritrovati dopo la pausa estiva! Settembre si presta ad essere il mese dedicato al rinnovamento dei buoni propositi e alla ripresa del lavoro che, dopo anche solo qualche giorno di intervallo, non è mai semplice. Serve un incoraggiamento a partire con una marcia in più e può darvelo, come l’ha dato a me, questo libro scritto da Peter Warr e Guy Clapperton: Il gusto di lavorare. Soddisfazione, felicità e lavoro (il Mulino).
La dimensione positiva del lavoro
Cercando un titolo che racchiudesse un concetto positivo accanto a quello dei lavoro sono stata coinvolta, con grande curiosità, nella lettura di queste pagine. Come è dichiarato in quarta di copertina questo volume evidenzia la dimensione positiva dell’esperienza lavorativa quotidiana. Gli autori mettono in risalto i fattori situazionali e individuali in grado di potenziare la capacità delle persone di progettare e realizzare una vita lavorativa orientata al benessere, rafforzandone la resilienza, valorizzando il ruolo delle esperienze positive e delle interazioni sociali costruttive. Un tema assai rilevante non solo per i lavoratori ma anche per le organizzazioni e per il sistema sociale nel suo complesso. Gli stessi autori suggeriscono di utilizzare il testo come esercizio di auto-riflessione.
L’importanza delle emozioni
La novità di quanto teorizzato e dimostrato nel libro sta nel riconoscere l’importanza delle emozioni positive e negative nel contesto lavorativo: parlare di gioia, felicità, passione, imbarazzo, gelosia, vergogna, implica una forte apertura verso aspetti della vita lavorativa che sono stati per troppi anni assai marginali nella riflessione e nella ricerca ad essa relativa. Le emozioni rappresentano una sorta di tessuto connettivo che lega gli scopi organizzativi alle persone e ai gruppi, influenzandone le prestazioni. Secondo gli autori, investire nella competenza emozionale dei manager costituisce un arricchimento dei ruoli dirigenziali, con risultati positivi anche rispetto alla ricerca di un equilibrio tra esperienza lavorativa e vita privata.
Cambiare per migliorare
Il libro è una sorta di mappa che aiuta il lettore ad orientarsi in un percorso di cambiamento e di miglioramento: affronta il tema della motivazione, della felicità nel suo complesso, fornisce uno sguardo sulle caratteristiche quotidiane che sono fondamentali per lo stato di benessere o malessere ed i capitoli finali convertono i temi chiave affrontati in possibili azioni.
Gli autori esortano il lettore a confrontare il proprio lavoro con i propri desideri, ad osservare se stesso, ad individuare i suoi stili di pensiero e i possibili cambiamenti al modo di pensare, ad interrogarsi sui modi per migliorare il proprio lavoro e sui modi per ampliare la propria prospettiva. Pongono l’attenzione sulla considerazione che probabilmente si sta peggio se si pensa costantemente ad altre persone che sono in una posizione migliore della nostra, se si continua a rimuginare su quanto le cose sarebbero potute andare meglio, o se si parte con aspettative irrealistiche o eccesive. Le persone felici spesso fanno l’opposto: pensano a quanto gli altri stiano peggio di loro, a come le cose sarebbero potute andare in maniera più spiacevole e hanno aspettative moderate ma stimolanti. Così due persone nella stessa situazione di lavoro possono sentirsi rispetto ad essa in modo differente: hanno stili di pensiero diverso ed interpretano lo stesso mondo in modi differenti.
Cosa si può fare per sentirsi più felici sul lavoro? Prima di tutto si può cominciare a leggere questo libro!
Warr Peter – Clapperton Guy, Il gusto di lavorare. Soddisfazione, felicità e lavoro, Il Mulino
Gli autori – Peter Warr è professore emerito nell’istituto di Psicologia del Lavoro dell’Università di Sheffield. Guy Clapperton, giornalista, è scrittore e divulgatore scientifico nel campo dell’economia, delle tecnologie e dei media.
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