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Tempo di lettura: 6 min

di Luca Giorgetti
Scopri la piramide dei valori della Generazione Z nel lavoro: come attrarre e fidelizzare giovani talenti con fiducia, coerenza, autonomia e sviluppo.

Le aziende hanno bisogno di assumere giovani, ma di giovani nel nostro paese ce ne sono sempre meno. Questa situazione paradossale rende i potenziali collaboratori molto selettivi ed infatti spesso essi non accettano le condizioni proposte o ben presto se ne vanno. Perché accade? I valori e gli obiettivi che caratterizzano chi si ritrova in posizioni di responsabilità – per lo più appartenente alla Generazione X o Baby Boomer, ovvero 50-60enni – cui si ispirano le politiche di ricerca e gestione del personale risultano spesso irrilevanti per i ventenni di oggi! Non che ciò che ha ispirato chi ci ha preceduto non sia importante di per sé – cose come senso del dovere, responsabilità, impegno, sacrificio – ma è da subordinare ai nuovi valori che la Generazione Z abbraccia a piene mani.

Mi occupo da molti anni di studio della personalità e incontro per lavoro moltissime persone appartenenti alle nuove generazioni, cui anagraficamente sono vicino. In questo articolo vi proporrò una piramide, basata sui valori e gli obiettivi dei Gen Z, utile per attrarre e fidelizzare un giovane. Partiremo dal gradino più basilare e fondamentale senza il quale i successivi crollano, per poi via via esplorare quelli più sofisticati. Puoi guardare ad essa come una sorta di check list con cui un giovane candidato valuterà se collaborare con la tua azienda e per quanto tempo farlo. Superereste dunque il test dei Gen Z?

Livello base: fiducia, sicurezza relazionale e benessere psicologico

I ragazzi della Generazione Z hanno bisogno di sentirsi visti, ascoltati e rispettati soprattutto quando si tratta di lavoro. Se le generazioni precedenti consideravano l’inserimento lavorativo come un periodo d’inquadramento in cui era tollerato un atteggiamento più freddo, duro e distaccato nei loro confronti, un Gen Z ha bisogno da subito di trovare un sano contesto relazionale ed emotivo, altrimenti percepirà come insincera o poco accettabile ogni opportunità che gli verrà offerta.

Assicurati quindi che nella tua azienda ci siano:

  • Comunicazione autentica, chiara, continua
  • Rispetto personale e sicurezza psicologica
  • Attenzione reale al benessere mentale e alla gestione del carico emotivo.

Un clima tossico, stressante o ipercompetitivo distrugge la motivazione, a prescindere da ciò che quella realtà offre.


Questo è il primo gradino, fondamentale e imprescindibile. Se infatti tali requisiti non vengono soddisfatti, qualche ragazzo potrebbe anche rimanere in azienda per un po’, ma potete scommetterci che starà mandando curriculum altrove.

Il 68% della Gen Z ritiene che i propri capi “non li conoscano davvero come persone”. La mancanza di connessione personale è tra le prime cause di turnover. Fonte: Gallup

Ed infatti, qual è uno tra gli errori più imperdonabili che un responsabile oggi possa compiere per vedere crollare la sua leadership nei confronti dei giovani? Comunicare male, comunicare poco o addirittura non comunicare affatto.


Chi non riceve feedback non può crescere, e un giovane di oggi se non può crescere scappa.


Ciò non comporta il dover diventare amici sul posto di lavoro o scimmiottare le modalità comunicative Gen Z per farsi capire dai più giovani. Stiamo parlando piuttosto di quanto per un ventenne di oggi sia importante sentirsi visto, non percepito come un numero o una “risorsa” invece che una persona. 

Il 74% dei Gen Z intervistati ha dichiarato di sentirsi ignorato sul luogo di lavoro. Fonte: Deloitte

Molte situazioni frustranti nascono nel momento in cui un imprenditore o un responsabile ritengono di aver dato tanto in termini di opportunità e occasioni mentre dall’altra parte si ritiene di aver ricevuto poco in termini di fiducia, sicurezza relazionale e benessere psicologico. Probabilmente sono vere entrambe le cose ma appartengo a livelli molto diversi. La soluzione? Dare a seconda di ciò che è richiesto: un leader per essere tale deve sapere ascoltare le esigenze dei suoi collaboratori, non costruire un’offerta standard!

Livello intermedio: coerenza, appartenenza e condizioni eque

Se la base comunicativa e relazionale è solida, la Generazione Z cerca congruenza tra valori e comportamenti. Il senso di appartenenza nasce da relazioni autentiche ma anche da condizioni percepite come giuste e moderne.

Parliamo di:

  • Valori aziendali vissuti davvero, non solo comunicati
  • Relazioni umane vere, empatiche e accessibili anche all’esterno
  • Retribuzione percepita come equa e trasparente
  • Percorsi di sviluppo personale e professionale individualizzati

L’incoerenza o mezzi inadeguati minano il senso di fiducia conquistato nel primo livello.

La Generazione Z è la generazione che meno tollera il disallineamento tra ciò che un’azienda dichiara e ciò che fa. L’83% dei giovani intervistati si aspetta che i leader comunichino con onestà anche quando le notizie sono negative. Fonte: McKinsey

Le generazioni più mature percepiscono nei giovani un senso di mancata accettazione delle gerarchie tradizionali.


Se una volta bastavano il ruolo o l’età per guadagnarsi il rispetto agli occhi degli altri, i giovani di oggi chiedono di più.


Considerano ingiustamente aprioristico il dover portare rispetto a qualcuno che usa retorica aziendale, non ammette i propri errori e mostra incoerenza ma che nonostante tutto questo vuol far comunque valere il suo grado.

Il 66% dei Gen Z afferma di sentirsi più motivato e produttivo quando riceve feedback frequenti e personalizzati. Tuttavia, solo il 19% dichiara di riceverlo regolarmente. Fonte: Gallup

Contrariamente ad una credenza diffusa che li vorrebbe poco ambiziosi, i Gen Z hanno grandi aspettative in termini di sviluppo personale, che non coincidono automaticamente con il successo dell’azienda di cui fanno parte. Possono però mettersi al servizio dei risultati di un’organizzazione quando ne comprendono il valore, quando cioè ne condividono la mission e i valori.

Livello superiore: autonomia, sviluppo e impatto reale

Una volta costruite fiducia e appartenenza, possibili solo prendendo in considerazione quanto detto nei paragrafi precedenti, emergono i bisogni più evoluti di autorealizzazione, libertà e ricerca di significati.

Tutti elementi che vengono favoriti da:

  • Flessibilità operativa e autonomia decisionale
  • Uso di strumenti e modalità di comunicazione digitalmente adeguate (veloci, orizzontali, partecipative)
  • Chiarezza sull’impatto positivo e sul contributo visibile e concreto del proprio lavoro 

Questo livello alimenta energia, entusiasmo e innovazione, ma non è sufficiente se i gradini precedenti sono fragili. Dà invece pieno senso di gratificazione se i primi due livelli sono soddisfatti.

L’87% dei Gen Z preferisce comunicazioni asincrone (messaggi, email) rispetto a telefonate o riunioni lunghe, ma esige contenuti densi di significato. Fonte: Zrgpartners

Se da un lato i giovani di oggi eccellono in capacità di collaborazione, questa deve seguire andamenti fluidi, alternando momenti di impegno collettivo ad attività individuali. Lo stare insieme forzato o esigere una risposta immediata a volte vengono vissuti con stress e considerati poco produttivi.


Gli appartenenti alla Generazione Z hanno bisogno di informazioni chiare, dirette e puntuali su cui ragionare, possibilmente prive di corollari e retorica.


Preferiscono poter fare domande quando qualcosa non è chiaro, a patto che ci sia un clima che faccia loro percepire di poterselo permettere, che non incuta quindi timore ma promuova la sicurezza relazionale e psicologica che abbiamo messo alla base della piramide.

 

generazione z mercato del lavoro

E la vostra organizzazione a quale livello di questo schema si pone?

Il nostro invito è quello di valutare con attenzione gli aspetti rispetto ai quali la tua azienda è meglio posizionata e dove invece ha più difficoltà. Grazie allo schema fornito potrete individuare quali sono gli elementi su cui lavorare partendo dal primo gradino e andando via via verso l’alto, così da dare piena soddisfazione ai collaboratori più giovani.

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Le foto utilizzate – là dove non siano di proprietà della redazione o dei nostri ospiti – sono acquistate su Adobe Stock e IStockPhoto o scaricate da piattaforme come UnSplash o Pexels.

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