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di Serena Calderoni

Spesso abbiamo parlato dell’empatia come di una delle soft skills più importanti per avere relazioni di successo, cioè relazioni che facciano davvero succedere qualcosa di buono, interessante o comunque di valore in qualunque ambito, sia personale che professionale, delle nostre vite.
Ma cosa significa a livello pratico mettersi nei panni degli altri? Se ve lo state chiedendo non potete perdervi la guida pratica in 4 passi per sviluppare empatia contenuta in questo articolo.

I 4 passi per sviluppare empatia e mettersi nei panni degli altri

La Neuro-Linguistica ha codificato un efficace metodo che permette di adottare diversi punti di vista rispetto al proprio, riuscendo ad ampliare così la propria visione davanti ad una situazione specifica o una relazione, ottenendo nuovi elementi di valutazione. Essa definisce posizione percettiva la prospettiva da cui un individuo osserva l’evento o la relazione. Sappiamo che ciascuno di noi ha una propria interpretazione della realtà che lo circonda e dà un personale significato a tutto ciò che accade, sulla base delle proprie esperienze, convinzioni, valori e stati emotivi. Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando è utile ripassare il concetto di mappa percettiva spiegato nell’articolo dedicato al libro “Io non mi Spiego Tu non mi Capisci” di Xavier Guix.

Essere immersi in una rappresentazione soggettiva è inevitabile e al tempo stesso limitante per il raggiungimento di obiettivi personali e per la risoluzione di problemi e conflitti. Darsi la possibilità di adottare prospettive differenti dalle proprie è quindi indispensabile così da allargare la propria visione e aprirsi ad un mondo di nuove possibilità.

Agire “come Se” fossi l’altro o fossi un semplice osservatore permette non solo di liberarsi della percezione attuale dei limiti della realtà, ma anche di usare pienamente l’immaginazione e quindi di accedere alle proprie risorse.”

(Robert Dilts)

I 4 passi che descriverò nei prossimi paragrafi ti saranno molto utili proprio per allargare il tuo punto di vista, assumere nuove posizioni percettive, allargare la tua mappa o, più semplicemente, metterti nei panni dell’altro. Essi rappresentano un percorso di consapevolezza, da compiere rispettando passaggi precisi attraverso i quali ti condurrò. Per seguirmi in questo viaggio trova uno spazio tranquillo, dove potrai rilassarti prendendoti una mezz’ora di tempo senza essere disturbati da distrazioni.

mettersi nei panni degli altri
Foto di Kinga Howard su Unsplash

1° Passo – Assumere la posizione percettiva dell’Io

Pensa alla situazione problematica con una persona e torna con la mente all’ultimo episodio in cui avete discusso. Tu sei davanti a lei, il conflitto è in atto. Descrivi mentalmente cosa sta accadendo, cosa senti, come vedi l’altro, come si sta comportando. Respira e osserva ogni dettaglio della scena che si svolge dentro di te, come se stessi osservando un film proiettato nella tua mente.

Più recuperi dettagli più riuscirai a rientrare in quella specifica esperienza.

Questa è la posizione che ci risulta più facile poiché rappresenta la prospettiva da cui valutiamo i fatti, il nostro punto di vista attraverso cui giudichiamo ciò che accade intorno a noi. Passiamo gran parte del nostro tempo associati alla nostra visione della realtà e al nostro “io”.

2° Passo – Assumere la posizione percettiva dell’Altro

Adesso fai un bel respiro e guarda la stessa scena adottando il punto di vista dell’altra persona. Associati al suo modo di pensare e di percepire quella situazione che prima hai valutato dalla tua prospettiva. La scena è la stessa ma ora stai cercando di vederla da un diverso angolo di osservazione. Descrivi cosa senti da questa posizione, cosa vedi, cosa pensi.

Per entrare in questa posizione dobbiamo fare un grande sforzo e cioè  abbandonare per un attimo il nostro sistema di valori, convinzioni, opinioni e adottare quello della persona con cui stiamo discutendo. Da questo spazio interiore ci apriamo al “tu”, possiamo accedere alla sua prospettiva e sperimentare la sintonia o la dissonanza tra i nostri criteri interpretativi e i suoi.

Questa capacità è la base dell’empatia: per metterci nei panni dell’altro dobbiamo infatti prima spogliarci dei nostri.

3° Passo – Assumere la posizione percettiva dell’Osservatore

Ora immagina di essere un osservatore esterno che guarda la scena in atto, fai come se potessi dissociarti dalla tua prospettiva e da quella del tuo interlocutore, rimanendo distaccato dal problema. Come vedi la relazione fra i due protagonisti del conflitto? Cosa sta succedendo?

Per entrare in questa posizione dobbiamo fare “come se” potessimo tenere un certo distacco rispetto alla situazione conflittuale e osservare la relazione fra due persone che stanno discutendo.

Da qui risulta evidente come le cose cambino a seconda del modo di guardarle e che il giudizio su ciò che accade può modificarsi in base al punto di osservazione.

4° Passo – Assumere la posizione percettiva dell’Io che osserva se stesso

A questo punto completa il “giro” delle posizioni percettive e immagina di osservare dall’esterno la scena in atto, ma questa volta concentrati su te stesso: come ti vedi in quella situazione? Cosa pensi di te?

Nota come il tuo comportamento scatena la reazione nell’altro. Ci sono altre modalità possibili con cui potresti rispondergli? Cosa ti impedisce di agire diversamente?

Questo punto prospettico implica una distanza da sé grazie alla quale è possibile esprimere commenti e giudizi sul proprio agire. Questa è la posizione che assumiamo ogni volta che ci rendiamo conto di ciò che stiamo dicendo e di come stiamo comunicando.

Ti è mai capitato, durante una discussione, di fermarti un secondo e dire dentro di te “ma cosa sto facendo?” accorgendoti di stare esagerando o di usare parole fuori luogo? Ecco, in quel momento stavi osservando te stesso “come se” ti vedessi dall’esterno. È una posizione molto utile per auto-correggere i propri errori.

Mettersi nei panni degli altri: espandere la visione

Ognuno di questi 4 passi porta ad interpretazioni molto diverse di ciò che sta accadendo. Alla fine del percorso potrai notare tutte le differenze e chiederti “Adesso che ho raccolto più elementi e acquisito nuove risorse, come posso pormi nei confronti dell’altro? Come posso risolvere la questione?

Il risultato sarà una nuova flessibilità, capacità indispensabile per valutare nuovi aspetti delle situazioni e formulare soluzioni creative ai problemi.

Ora saprai come entrare in uno spazio nuovo all’interno del quale diventare testimone di te stesso, presente, attento a te e all’altro, con una possibilità di visione molto più ampia. Sperimenta i passi per mettersi nei panni degli altri, potrai farlo ogni volta che vuoi. Dipende solo da te!

| partem claram semper aspice |

Le foto utilizzate – là dove non siano di proprietà della redazione o dei nostri ospiti – sono acquistate su Adobe Stock e IStockPhoto o scaricate da piattaforme come UnSplash o Pexels.

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Passodue, studio di consulenza e formazione, nasce nel 2012 dalla volontà di Alice Alessandri e Alberto Aleo di unire le loro esperienze per dare una svolta alla vita personale e professionale. Il progetto è basato sull’idea di cambiare la forma mentis del mercato rispetto ai concetti di “vendita”, “marketing” e “leadership” dimostrando che fare business eticamente si può e può essere assolutamente efficace.

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