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di Alice Alessandri

business consapevoleQualche mese fa, per uno di quei felici incastri che la vita a volte mette in atto, abbiamo conosciuto Luigi Zoia: eravamo andati al Babson College di Boston ad incontrare il prof. Raj Sisodia [cui abbiamo dedicato un articolo] quando lui stesso ci ha parlato di Luigi, fautore in Italia di un approccio al business consapevole e presidente del Conscious Business Group che promuove l’etica in economia. Autore di un libro dal titolo affascinante Cadere sette volte e rialzarsi otto pubblicato da Mental Fitness, Zoia oggi vive con sua moglie a Santo Domingo dove si occupa di progetti immobiliari ma ha ancora casa a Milano e viene spesso nel nostro paese, facendo da mentore a imprenditori e aziende che vogliono seguire la strada del business consapevole. Per conoscerlo meglio, in un soleggiato sabato di ottobre, ci siamo dati appuntamento a pranzo a Bologna. Dall’ondata energetica di quell’incontro è nata l’idea di questo articolo e un’intesa profonda fatta di una visione condivisa e di valori allineati che porterà senz’altro Passodue a collaborare con Zoia e con il Conscious Business Group. Scopriamo insieme allora cosa ci siamo detti in quell’incontro. 

Il capitalismo consapevole per lavorare meglio e rendere l’economia più etica

Oggi si parla tanto di azienda etica e di responsabilità sociale d’impresa ma, secondo Luigi, è necessario fare chiarezza sui presupposti.

Se con etica si identificano soltanto le regole il sistema diventa rigido, se invece allarghiamo il significato al processo di maturazione e presa di responsabilità dell’individuo e dell’azienda allora si aprono opportunità per l’evoluzione.

La piramide di Maslow, che organizza in livelli gerarchici i bisogni delle persone passando da quelli fisiologici come mangiare e dormire a quelli spirituali, secondo Zoja è un modo di descrivere l’evoluzione dell’essere umano: ad ogni livello corrisponde un obiettivo e ogni passaggio verso l’alto comporta una nuova presa di consapevolezza e quindi una crescita. Lo stesso processo evolutivo è applicabile all’azienda in quanto entità con bisogni ed esigenze specifiche: così come le persone anche le organizzazioni sviluppando via via  consapevolezza passeranno da un mero obiettivo di sopravvivenza (corrispondente ai bisogni fisiologici) al perseguimento di una missione sempre più alta. Per parlare di business consapevole bisogna parlare quindi di un processo di maturazione, non soltanto di regole comportamentali. E’ arrivato il momento per l’economia di smettere di occuparsi esclusivamente dei bisogni primari ma di includere anche i bisogni dell’anima, allargando il suo punto di vista dall’io al noi, dagli Shareholders (o azionisti) al nuovo concetto di  Stakeholders (portatori di interesse ovvero dipendenti, clienti, comunità, ecc.. ).

La leadership dell’esempio: “se ce l’ho fatta io, puoi farlo anche tu”

piramide di maslowNel libro Zoia racconta la sua vita, dagli anni in cui praticava karate mentre studiava all’università, alla Citibank di New York, fino all’apertura di una società di gestioni patrimoniali. La sua storia, fatta di alti e bassi, di cadute e risalite, diventa esempio per tutti dimostrando che è possibile avere successo se si mette dedizione, ci si prende la piena responsabilità di ciò che ci accade e si agisce con consapevolezza ovvero con la volontà di dare un senso alle circostanze e agli avvenimenti. Un potente caso di leadership dell’esempio che ci ricorda come ponendosi nel ruolo di protagonisti, e non in quello di vittime delle circostanze, riaggiustando di volta in volta il nostro senso di identità e imparando dagli errori, sia possibile laurearsi due volte vice campione del mondo di Karate, diventare un giovanissimo responsabile dell’area atlantica di Citibank e risollevarsi dai fallimenti trasformandoli in occasioni per imparare ed esercitare la propria creatività. Dice Luigi “se l’ho fatto io lo può fare chiunque perché non ho nessuna qualità speciale se non la persistenza!”, “Il mantra Non smetterò finché non avrò successo è diventato parte di me.

Se qualcosa non va bene, non penso al fallimento ma al fatto di aver imparato, di aver ricevuto una lezione dalla vita”.

Una filosofia che vede le difficoltà come opportunità di cambiamento e apprendimento: occasioni che tutti possiamo cogliere almeno una volta nella vita.

Una lezione di consapevolezza dagli USA 

luigi zoia

Zoia conosce bene sia il mercato degli USA che quello Italiano. Dal suo punto di vista il nostro paese più di altri ha bisogno di attuare un cambiamento profondo, una trasformazione significativa che vada oltre l’introduzione del bilancio di sostenibilità, del codice etico e della responsabilità sociale d’impresa. Quello che serve è un cambiamento culturale nella direzione del business consapevole, in grado di introdurre una nuova idea dell’essere imprenditori: leader di un processo evolutivo che partendo dal singolo cambi l’intera società. Negli Stati Uniti troviamo importanti esempi di questo approccio e università come il Babson College si dedicano già a creare una nuova classe di imprenditori consapevoli. Certo non è semplice lavorare con questa visione ampia in un mercato ancora assoggettato alle performance trimestrali che influiscono sulle quotazioni di Wall Street, ma è di grande fiducia sapere che c’è un’avanguardia di aziende multinazionali che si stanno impegnando e ottengono risultati proprio grazie al business consapevole (Whole Foods, Unilever solo per citarne due n.d.r.).

L’Italia ha prima di tutto bisogno di ritrovare fiducia in imprenditori capaci di esprimere quell’alto valore morale e quel senso di servizio che caratterizzavano personaggi come Adriano Olivetti, capaci di fondere gli interessi dell’azienda con quelli di tutti gli altri attori coinvolti.

Gli imprenditori consapevoli italiani hanno bisogno di unirsi per creare quel coagulo su cui innestare un cambiamento sostanziale nelle politiche economiche e nello stile di business. 

La chiacchierata è finita ma c’è ancora tempo per un suggerimento indirizzato ai lettori di Diario di un Consulente. “In un mondo come quello di oggi caratterizzato da un cambiamento accelerato scegliete sempre la crescita rispetto alla sicurezza. L’unica vera sicurezza viene da dentro: la nostra sfida di voler continuare ad imparare e la consapevolezza che le soluzioni di cui abbiamo bisogno per affrontare i cambiamenti sono tutte in noi”.

 

 

| partem claram semper aspice |

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Consulente e formatrice di professione mi definisco un “informatico anomalo”: laureata in Scienze dell’Informazione sin da subito mi sono indirizzata verso il settore della comunicazione interpersonale. La mia esperienza di oltre 10 anni come imprenditrice mi ha permesso di gettare le basi per quello che sarebbe diventato il mio progetto più importante, Passodue: società di consulenza e formazione che combina profitto ed etica, successo professionale e felicità. Con Alberto aiuto le aziende a compiere il loro secondo passo verso un successo fondato sull’etica e le relazioni.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. […] Che ci piaccia o no la nostra vita è immersa in un sistema di relazioni e interdipendenze ramificato. Questo comporta due considerazioni: primo non possiamo ottenere risultati senza il contributo degli altri, secondo tutto quello che crediamo riguardi solo noi ha un effetto anche su chi ci sta intorno. Allargare la prospettiva “sociale” del concetto di vittorie e sconfitte, ancora una volta ci permette di capire come esse non siano poi così distanti. I successi ad esempio possono assumere tutt’altra veste se per ottenerli ho generato danni a qualcuno o se non sono disposto a condividerne i risultati. Un mio errore può invece permettere a qualcun altro di evolvere o partire da una base di esperienza più elevata nel compiere le sue scelte, sempre a patto che io sia disposto a raccontare, sinceramente, la storia delle mie cadute. […]

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